Bellezza fisica e morale

“Che meraviglia!” E’ una frase che si pronuncia con facilità quando ammiriamo un tramonto, un panorama in montagna o una mareggiata vicino ad una scogliera.

Apprezziamo molto questo tipo di bellezza; nel credente produce sia un motivo di lode spontanea a Dio, nostro Creatore, per la sua potenza e la sua grandiosità, sia un sentimento di gratitudine per il suo amore. Egli ha voluto che la sua creatura, l’uomo, potesse vivere in mezzo a una natura meravigliosa.

Ma è notevole che queste stesse parole di meraviglia vengano espresse anche quando siamo testimoni di una atto particolarmente generoso, altruista o di coraggio. Perciò anche una bellezza morale riscuote la nostra ammirazione. Bontà, onestà, dedizione, gentilezza, sono tutte virtù che, come tanti colori, compongono un bellissimo quadro morale.

Una bellezza morale perfetta fu rivelata quando Gesù Cristo camminò su questa terra.

E Gesù ordinò loro di non dirlo a nessuno; ma quanto più lo vietava loro, tanto più essi lo divulgavano. E, pieni di stupore, dicevano: «Egli ha fatto bene ogni cosa: egli fa udire i sordi e parlare i muti!». (Marco 7:36-37)

La sua condotta fu perfettamente equilibrata e dimostrò un amore sempre all’opera. Il Signore sapeva come parlare agli umili e come rispondere alle persone importanti. Egli era garbato e risoluto allo stesso tempo.

Tu sei più bello di tutti i figli degli uomini; le tue labbra sono ripiene di grazia, perciò DIO ti ha benedetto in eterno. (Salmi 45:2)

Oggi ci è possibile contemplarlo leggendo i Vangeli, cosa da fare con assiduità e passione. Essere cristiano vuol dire ammirare Gesù, riconoscerlo come Figlio di Dio e credere in Lui. Dobbiamo avere fiducia che la sua opera alla croce è sufficiente per la nostra salvezza, credere alle sue parole che ci danno la vita, affidarci completamente a lui e camminare nelle sue vie.

Questa infatti è la volontà di colui che mi ha mandato: che chiunque viene alla conoscenza del Figlio e crede in lui, abbia vita eterna, e io lo risusciterò nell’ultimo giorno». (Giovanni 6:40)

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