Chi crede in lui non è condannato, ma chi non crede è già condannato, perché non ha creduto nel nome dell’unigenito Figlio di Dio. (Giovanni 3:18)
Tutti gli uomini pronunziano da loro stessi il proprio giudizio con l’atteggiamento che assumono di fronte alla croce di Gesù Cristo; nessuno potrà quindi far ricadere su altri la responsabilità della propria scelta.
Ognuno viene posto dinanzi al valore eterno della propria fede o della mancanza di essa, sono condannati dalla loro stessa incredulità. La benedizione di Dio, invece, è riservata a coloro che confessono Gesù Cristo.
E Simon Pietro, rispondendo, disse: «Tu sei il Cristo, il Figlio del Dio vivente». E Gesù, rispondendo, gli disse: «Tu sei beato, o Simone, figlio di Giona, perché né la carne né il sangue ti hanno rivelato questo, ma il Padre mio che è nei cieli. (Matteo 16:16-17)
La parola “credere” e sinonimo di “fede”, cioè avere fiducia.
Ed essi dissero: «Credi nel Signore Gesù Cristo, e sarai salvato tu e la casa tua». (Atti 16:31)
Chi crede nel Figlio ha vita eterna, ma chi non ubbidisce al Figlio non vedrà la vita, ma l’ira di Dio dimora su di lui». (Giovanni 3:36)