Consolazione

E chi avrà dato da bere anche un solo bicchiere d’acqua fresca a uno di questi piccoli, perché è un mio discepolo, io vi dico in verità che non perderà affatto il suo premio». (Matteo 10:42)

Durante la sua vita sulla terra, in un mondo che lo rifiutava, il Signore Gesù ha conosciuto la solitudine morale, e le rare occasioni in cui delle persone lo hanno compreso sono state per Lui momenti di refrigerio. Al pozzo di Sicar la donna samaritana gli chiede dell’acqua viva che Lui prometteva; il discepolo Pietro lo dichiara Figlio di Dio; Maria di Betania lo unge con olio profumato di grande valore; il brigante sulla croce lo riconosce come re …

L’apostolo Paolo, fedele imitatore di Cristo, aveva, anche Lui, bisogno di essere incoraggiato. Nella sua ultima lettera, mentre era in una prigione di Roma in attesa del supplizio, scriveva:

Conceda il Signore misericordia alla famiglia di Onesiforo, perché egli mi ha molte volte confortato e non si è vergognato della mia catena; anzi, quando è venuto a Roma, mi ha cercato con premura e mi ha trovato. (2 Timoteo 1:16-17)

Non era certo una cosa semplice e priva di rischi cercare nella grande Roma la prigione in cui era rinchiuso Paolo, ma quella visita fu di grande consolazione per lui.

Anche noi credenti di oggi, se ci sentiamo soli o incompresi, facciamo come Onesiforo, avviciniamoci ai nostri fratelli e sorelle in Cristo, mettiamoli al corrente delle nostre preoccupazioni e, soprattutto, parliamo del Signore Gesù, della sua fedeltà, delle sue cure inaspettate e delle sorprese che ci riserva il suo amore.

Non dimentichiamo i malati e le persone anziane; una nostra visita sarà per loro un raggio di sole che illuminerà la solitudine delle loro giornate!

Facebooktwitterlinkedintumblr

Lascia una risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *