Credere e capire

Gesù gli disse: «Perché mi hai visto, tu hai creduto; beati quelli che non hanno visto e hanno creduto!» (Giovanni 20:29)

Due discepoli di Gesù stanno camminando verso Emmaus. Sono tristi, perché Gesù è morto da due giorni. Eppure hanno sentito dire che è risuscitato, come aveva preannunciato egli stesso. Ma fanno molta fatica a crederlo. Hanno visto i suoi miracoli, hanno sentito le sue parole, ma non l’hanno visto risuscitato.

Si trovano nella stessa situazione di molti di noi: sappiamo che Gesù è risuscitato, perché l’hanno detto dei testimoni, perché lo attesta la Bibbia, ma non lo capiamo, non lo crediamo. Occorre che Gesù si avvicini ai due discepoli ed apra loro gli occhi, e poi l’intelligenza, perché lo riconoscono e capiscano le Scritture.

Allora Gesù disse loro: «O insensati e lenti di cuore a credere a tutte le cose che i profeti hanno dette! Non doveva il Cristo soffrire tutto ciò ed entrare nella sua gloria?» E, cominciando da Mosè e da tutti i profeti, spiegò loro in tutte le Scritture le cose che lo riguardavano. Quando si furono avvicinati al villaggio dove andavano, egli fece come se volesse proseguire. Essi lo trattennero, dicendo: «Rimani con noi, perché si fa sera e il giorno sta per finire». Ed egli entrò per rimanere con loro. Quando fu a tavola con loro prese il pane, lo benedisse, lo spezzò e lo diede loro. Allora i loro occhi furono aperti e lo riconobbero; ma egli scomparve alla loro vista. (Luca 24:25-31)

Qual è dunque la vera intelligenza: quella della mente o quella del cuore? La vera comprensione ha bisogno che la parola ricevuta sia assimilata per fede, altrimenti non serve a niente.

Poiché a noi come a loro è stata annunciata una buona notizia; a loro però la parola della predicazione non giovò a nulla non essendo stata assimilata per fede da quelli che l’avevano ascoltata. (Ebrei 4:2)

Noi, come riceviamo il messaggio di Dio?

Per fede comprendiamo che i mondi sono stati formati dalla parola di Dio; così le cose che si vedono non sono state tratte da cose apparenti. (Ebrei 11:3)

Non è con le nostre capacità intellettuali che accediamo alle verità divine, ma con il cuore, con la semplicità di un fanciullo.

In quella stessa ora, Gesù, mosso dallo Spirito Santo, esultò e disse: «Io ti rendo lode, o Padre, Signore del cielo e della terra, perché hai nascosto queste cose ai sapienti e agli intelligenti, e le hai rivelate ai piccoli! Sì, Padre, perché così ti è piaciuto! (Luca 10:21)

Vi sono persone che vorrebbero capire prima di credere, ma non è così che procede Dio.

Infatti, chi, tra gli uomini, conosce le cose dell’uomo se non lo spirito dell’uomo che è in lui? Così nessuno conosce le cose di Dio se non lo Spirito di Dio. (1 Corinzi 2:11)

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