L’Eterno DIO prese dunque l’uomo e lo pose nel giardino dell’Eden perché lo lavorasse e lo custodisse. (Genesi 2:15)
Si attribuisce ad Einstein l’affermazione “Dio non gioca a dadi; è impossibile che l’universo non abbia un senso“! Il grande fisico riconosceva l’incapacità della scienza a scoprire il senso profondo e il destino del universo.
Il timore dell’Eterno è il principio della conoscenza; ma gli stolti disprezzano la sapienza e l’ammaestramento. (Proverbi 1:7)
La Bibbia fornisce in modo semplice la chiave di questo enigma. Il Signore, creando il mondo, aveva posto l’uomo al centro delle sue preoccupazioni e aveva organizzato la creazione attorno a lui. L’uomo aveva incarico di amministrarla per conto del suo Creatore. Ma l’uomo non ha voluto contentarsi di questo ruolo giudicato troppo modesto. Egli ha cercato di uscire dalla posizione assegnatagli e a mutare l’ordine divino.
Agendo in questo modo ha contratto quella terribile “malattia” morale: il peccato, che consiste nel rifiuto di sottomettersi a Dio, con tutte le sue terribili conseguenze: morte, difficoltà, decadenza fisica e morale. Ma ciò che è ancora più grave è il fatto che il peccato attira su ogni essere umano il giudizio divino.
Di fronte a questo spaventoso disordine, Dio solo ha una risposta di grazia, un rimedio meraviglioso. Egli offre all’uomo che l’accetta una vita nuova e lo riconcilia con sé:
Ora tutte le cose sono da Dio, che ci ha riconciliati a sé per mezzo di Gesù Cristo e ha dato a noi il ministero della riconciliazione, poiché Dio ha riconciliato il mondo con sé in Cristo, non imputando agli uomini i loro falli, ed ha posto in noi la parola della riconciliazione. (2 Corinzi 5:18-19)
Siamo riconciliati con Dio oppure restiamo indifferenti alle sue esigenze e sordi ai suoi appelli?