Dire sì o no a Dio

Dalla sua discendenza Dio, secondo la sua promessa, ha suscitato ad Israele il Salvatore Gesù. (Atti 13:23)

Alla croce Dio mostra l’intensità della Sua ira contro il peccato dell’uomo abbandonando Colui che se ne era caricato per espiarlo.

E, verso l’ora nona, Gesù gridò a gran voce: «Elì, Elì, lamà sabactàni?», cioè: «Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato?» (Matteo 27:46)

Discerniamo, in quest’atto, l’enormità del male che ci caratterizzava e il costo infinito del perdono divino. A causa del fatto che Cristo ha dato la Sua vita per noi, Dio ci dà la vita eterna. E’ un dono che tutti coloro che credono accettano con gratitudine.

Vi sia dunque noto, fratelli, che per mezzo di lui vi è annunziato il perdono dei peccati, e che, mediante lui, chiunque crede è giustificato di tutte le cose, di cui non avete potuto essere giustificati mediante la legge di Mosè. (Atti 13:38-39)

Ma l’essere umano ha la possibilità di dire si o no a Dio. Se rifiuta volontariamente la salvezza che Dio gli offre, è perduto senza più alcuna speranza.

E in nessun altro vi è la salvezza, poiché non c’è alcun altro nome sotto il cielo che sia dato agli uomini, per mezzo del quale dobbiamo essere salvati. (Atti 4:12)

Si è portati a credere che sia impossibile che gli uomini respingano una tale salvezza gratuita. Eppure, sono numerosi quelli che se ne disinteressano! Chi schiva la questione con una leggerezza sconcertante, chi lo fa magari con gentilezza, ma il rifiuto è sempre rifiuto.

Gesù solo può salvare ogni individuo dalle conseguenze spaventose ed irrevocabili dei suoi peccati. Gesù solo, per mezzo del Suo sacrificio, può riconciliare con Dio tutti coloro che credono in Lui. Non riconoscersi colpevoli, rifiutare la salvezza che Dio offre, è inesorabilmente esporsi alla dannazione eterna, ed assumersene tutta la responsabilità.

Il tempo della grazia sta per scadere; oggi hai ancora la possibilità di scelta: dì si a Dio!

Infatti siamo divenuti partecipi di Cristo, a condizione che manteniamo ferma sino alla fine la fiducia che avevamo da principio, mentre ci viene detto: «Oggi, se udite la sua voce, non indurite i vostri cuori, come nel giorno della ribellione». (Ebrei 3:14-15)

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