Ezechia non fu riconoscente

Il re Ezechia, quando seppe che la sua malattia l’avrebbe portato alla morte, ebbe momenti di disperazione. In un’angosciata preghiera ricordò a Dio le buone cose che aveva fatto, la propria fedeltà e saggezza. Egli pensava di meritare una lunga vita, secondo le promesse dell’Eterno al suo popolo, e invece la sua vita come “una tela arrotolata”, si sentiva “tagliato via dalla trama” .

La mia dimora terrena è divelta e portata via lontano da me, come una tenda di pastori. Ho arrotolato la mia vita come un tessitore. Egli mi recide dalla trama; dal giorno alla notte porrai termine alla mia vita. (Isaia 38:12)

dscf3037Dio esaudì la sua preghiera, ebbe pietà di lui e gli concesse altri quindici anni di vita. Da quel momento Ezechia poteva fare il conto esatto dei suoi giorni.

In quel tempo Ezechia si ammalò mortalmente. Il profeta Isaia, figlio di Amots, si recò da lui e gli disse: «Così parla l’Eterno: Metti in ordine la tua casa, perché morirai e non guarirai». Ezechia allora voltò la faccia verso la parete e pregò l’Eterno: «Ti supplico, o Eterno, ricordati come ho camminato davanti a te con fedeltà e con cuore integro e ho fatto ciò che è bene ai tuoi occhi». Poi Ezechia diede in un gran pianto. Allora la parola dell’Eterno fu rivolta a Isaia, dicendo: «Va’ e di’ a Ezechia: Così dice l’Eterno, il DIO di Davide, tuo padre: Ho udito la tua preghiera, ho visto le tue lacrime; ecco, io aggiungerò ai tuoi giorni quindici anni; libererò te e questa città dalle mani del re di Assiria e proteggerò questa città. (Isaia 38:1-6)

Quei quindici anni, che non erano tantissimi ma erano comunque un dono della grazia di Dio, avrebbe dovuto usarli con umiltà e riconoscenza. Purtroppo invece, non seppe approfittare di quel prolungamento di vita.

Ma Ezechia non corrispose al beneficio a lui fatto, perché il suo cuore si era inorgoglito; perciò su di lui, su Giuda e su Gerusalemme si riversò l’ira dell’Eterno. (2 Cronache 32:25)

Agli inviati del re di Babilonia mostrò con orgoglio tutte le cose preziose del suo palazzo senza pensare che di lì a poco avrebbe dovuto lasciare tutto. Anche noi potremmo essere tentati di avere lo stesso atteggiamento con ciò che possediamo!

Ringraziamo Dio dei giorni di vita che ci concede e approfittiamo per ascoltare ciò che Lui ha da dirci leggendo la Bibbia attraverso la quale Dio si fa conoscere e fa conoscere i Suoi pensieri. Sarà Lui stesso a darci poi la saggezza, l’umiltà e la capacità per metterli in pratica.

Facebooktwitterlinkedintumblr

Lascia una risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *