Gesù

Questi sarà grande e sarà chiamato Figlio dell’Altissimo, e il Signore Dio gli darà il trono di Davide, suo padre. (Luca 1:32)

Ogni anno, a Natale, Gesù è presentato nella cristianità come un lattante coricato in una mangiatoia. Ma il cosiddetto presepe, più che altro, fa parte del folclore dei nostri paesi occidentali; generalmente si ignora il senso della sua venuta sulla terra.

Gesù non è forse considerato come un bambinello che ci intenerisce nato duemila anni fa, e nulla più?

Il termine “bambino Gesù” sottolinea il modo semplice con cui è nato, e questo fatto c’interpella tutti, poiché il bambino che nasceva lì, fra l’indifferenza generale, era nientemeno che il Figlio di Dio, colui che ha creato la terra e tutto quello che contiene.

Volendo visitare la sua creatura, ha scelto di farlo nel modo più umile, e questo ci colpisce. Ma non deve farci dimenticare chi Egli è, né quello che l’angelo disse a sua madre, prima della sua nascita: “Sarà grande”.

Questa grandezza possiamo vederla negli Evangeli. Dio è stato glorificato in tutto quello che Gesù ha fatto, dalla nascita alla morte, e per due volte ha dichiarato:

Ed ecco una voce dai cieli che disse: «Questo è il mio diletto Figlio, nel quale mi sono compiaciuto». (Matteo 3:17)

Mentre egli parlava ancora, una nuvola luminosa li coprì con la sua ombra, ed ecco una voce dalla nuvola che diceva: «Questo è il mio Figlio diletto, nel quale mi sono compiaciuto; ascoltatelo». (Matteo 17:5)

Infatti l’ha risuscitato e lo ha fatto sedere alla sua destra, conferendogli per sempre quel posto d’autorità e di gloria.
Gesù vive in eterno e dovrà un giorno giudicare il mondo. Ognuno avrà a che fare con lui.

Perciò Dio lo ha sovranamente innalzato e gli ha dato il nome che è al di sopra di ogni nome, affinché nel nome di Gesù si pieghi ogni ginocchio nei cieli, sulla terra, e sotto terra, e ogni lingua confessi che Gesù Cristo è il Signore, alla gloria di Dio Padre. (Filippesi 2:9-11)

Oggi si presenta ancora come Salvatore; non lasciare passare questo fine d’anno senza accettare Gesù, non come un bambino che intenerisce, ma come il grande Dio e Salvatore Gesù Cristo.

Infatti la grazia di Dio, salvifica per tutti gli uomini, si è manifestata, e ci insegna a rinunciare all’empietà e alle passioni mondane, per vivere in questo mondo moderatamente, giustamente e in modo santo, aspettando la beata speranza e l’apparizione della gloria del nostro grande Dio e Salvatore, Cristo Gesù. (Tito 2:11-13)

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