Figlio mio, dammi il tuo cuore, e i tuoi occhi prendano piacere nelle mie vie. (Proverbi 23:26)
Si racconta la storia di un missionario che era in contatto con un fiero e potente capo indiano. Il capo, tremante a causa della condanna del peccato, avvicinò il missionario offrendogli la sua cintura come sacrificio a Dio. No!”, disse il missionario. “Dio non può accettare un tale sacrificio”.
L’indiano si allontanò ma ben presto tornò, questa volta offrendo un fucile prezioso e la pelle di animale più bella: “NO”, fu la risposta, “Dio non può accettare nulla di tutto ciò”. Più volte tornò l’indiano, con la coscienza sempre più turbata: da quel momento cominciò ad offrire ogni suo bene e perfino sua moglie e i suoi figli, intenzionato a raggiungere la pace e il perdono.
Ma ancora “NO” fu la risposta che continuava a ricevere. Questa volta il capo indiano sembrava molto scosso. Improvvisamente il missionario alzò gli al cielo e disse: “Signore, perdona questo povero indiano”.
A volte pensiamo di poter acquistare o scambiare la benedizione di Dio con cose materiali; altri addirittura credono che una “grande offerta” appaghi la loro indifferenza spirituale e la negligenza nella vita cristiana. Offrono tutto a Dio in cambio di perdono e salvezza, tralasciando però l’unica cosa che abbia davvero valore: la vita stessa!
Dio vuole il nostro cuore sottomesso, le nostre mani e i nostri piedi a Sua disposizione, la nostra dedizione e gratitudine. Presentati dinanzi a Dio con umiltà, dichiaragli la tua gioia nel fare la Sua volontà: solo allora Egli riceverà con amore ogni tuo sacrificio.