Il massimo della dedizione

Infatti, mentre noi eravamo ancora senza forza, Cristo, a suo tempo, è morto per gli empi. (Romani 5:6)

Un giornalista, presa in ostaggio in Iraq, aveva appena ottenuto la liberazione. Ma all’improvviso, sulla strada dell’aeroporto, una fucilata! Per salvarla, l’agente che si era occupato di lei le fa scudo con il proprio corpo … Lui muore, ma lei si salva. La giornalista che gli deve la vita non dimenticherà mai il nome del suo salvatore.

Questo fa pensare a un’altra dedizione, molto più sublime e di portata eterna. E’ quella di Gesù Cristo, il Figlio di Dio. Tutti gli uomini sono peccatori e, in quanto tali, meritano la morte eterna, cioè l’allontanamento definitivo dalla presenza di Dio nei tormenti senza fine; perché Dio, che è santo, non può passare sopra il peccato senza punirlo.

Allora Gesù cristo, per amore per ciascuno di noi, ha voluto scendere dal cielo per subire la condanna e il giudizio al nostro posto. Non essendoci in Lui alcuna traccia di peccato, era il solo in grado di portare quello degli altri; e così ha fatto.

Quanto gli uomini l’hanno messo in croce dopo un processo assurdo e ingiusto, le tenebre hanno invaso la terra; e là, per tre ore, l’ira di Dio contro il peccato si è riversa su di lui, perché carico dei nostri peccati.

Egli è stato trafitto a causa delle nostre trasgressioni, stroncato a causa delle nostre iniquità; il castigo, per cui abbiamo pace, è caduto su di lui e mediante le sue lividure noi siamo stati guariti. (Isaia 53:5)

Così ora Dio può perdonare tutti quelli che accettano Gesù come Salvatore, e dare loro la vita eterna. Non cessiamo di ringraziarlo e adorarlo!

Io sono il buon pastore; il buon pastore dà la sua vita per le pecore. (Giovanni 10:11)

Facebooktwitterlinkedintumblr

Lascia una risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *