Il nostro sotituo

1848. Il governo del Piemonte mobilita centomila uomini per la campagna contro l’Austria. Giovani di vent’anni sono strappati alle loro famiglie per conoscere le privazioni ed i pericoli di una guerra spietata. Il giovane Cesare, sposato da poco, non vuole partire, ma non è possibile disertare.

L’accompagna un cugino, esonerato dal servizio militare. Si fermano: “Cesare, il tuo dolore mi è insopportabile. Dammi la tua uniforme. Andrò a combattere io al tuo posto. Se muoio, ricordati che ti ho amato”. Parte, combatte… è ucciso! Sulla sua tomba Cesare fa incidere quest’epitaffio:

Il coscritto riscattato Cesare Monati.

Al suo sostituto volontario Carlo Donaldi

Il governatore non richiamò una seconda volta sotto le armi il soldato Cesare Manati. Non chiese neppure un secondo sostituto. Carlo, al suo posto, aveva soddisfatto le esigenze della legge.

Infatti vi ho prima di tutto trasmesso ciò che ho anch’io ricevuto, e cioè che Cristo è morto per i nostri peccati secondo le Scritture, che fu sepolto e risuscitò il terzo giorno secondo le Scritture, e che apparve a Cefa e poi ai dodici. (1 Corinzi 15:3-5)

Gesù Cristo s’è caricato dei nostri peccati e ne ha sopportato il giudizio alla croce. Ha pagato il debito al nostro posto, e Dio non ne esigerà il pagamento una seconda volta.

Carlo è morto e dopo dieci anni è stato distrutto il memoriale eretto sulla sua tomba. Anche Cesare è ormai morto da molto tempo.

Ma Cristo, che è morto per noi, è risuscitato. E’ stato innalzato al cielo e presto tornerà a prenderci; perché, se è morto per noi, vuole averci con sé nella gloria.

Quando lo vidi, caddi ai suoi piedi come morto. Ma egli mise la sua mano destra su di me, dicendomi: «Non temere! Io sono il primo e l’ultimo, e il vivente; io fui morto, ma ecco sono vivente per i secoli dei secoli, amen; e ho le chiavi della morte e dell’Ades. (Apocalisse 1:17-18)

Facebooktwitterlinkedintumblr

Lascia una risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *