Il percorso preparato da Dio per l’uomo

Avendo dunque, fratelli, libertà di entrare nel santuario, in virtù del sangue di Gesù, che è la via recente e vivente che egli ha inaugurato per noi attraverso il velo, cioè la sua carne, e avendo un sommo sacerdote sopra la casa di Dio, accostiamoci con cuore sincero, in piena certezza di fede, avendo i cuori aspersi per purificarli da una cattiva coscienza e il corpo lavato con acqua pura. (Ebrei 10:19-22)

Dal momento in cui Dio liberò il popolo d’Israele dalla schiavitù in Egitto, la Bibbia ci parla di una dimora di Dio con l’uomo.

Tu li introdurrai e li pianterai sul monte della tua eredità, il luogo che hai preparato, o Eterno, per tua dimora, il santuario che le tue mani, o Signore, hanno stabilito. (Esodo 15:17)

Dio dà a Mosè delle istruzioni precise perché costruisca un “tabernacolo” dove egli voleva abitare. Si tratta di una grande tenda smontabile sotto la quale si trovava “l’arca”, una specie di grande cofano che, sia per sua struttura che per il contenuto, è un’immagine di Cristo stesso. Il tutto si trovava in mezzo a una cinta chiamata “cortile”.

Ma il Dio giusto e santo può veramente abitare con l’uomo peccatore senza condannarlo?

Se esaminiamo l’ordine in cui ci sono presentati i diversi elementi che compongono questo tabernacolo, capiamo che Dio ha fatto di tutto per aprire all’uomo l’accesso verso di lui.

Infatti, le istruzioni date al popolo d’Israele cominciano con l’arca, simbolo di Cristo, e proseguono con l’altare dove erano bruciati gli animali dei sacrifici, immagine eloquente di Gesù come vittima santa che ha subito al nostro posto, alla croce, il giudizio divino sul peccato.

L’unica porta di accesso al cortile si poteva varcare facilmente poiché era larga circa cinque metri. Ancora oggi risuonano le parole di Gesù:

Io sono la porta; se uno entra per mezzo di me, sarà salvato; entrerà, uscirà e troverà pascolo. (Giovanni 10:9)

Contrariamente alla logica umana, la porta viene descritta per ultima. Infatti, è necessario che la grandezza del Signore e poi la sua morte siano rivelate prima, affinché il cammino dell’uomo verso Dio sia aperto.

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