Ma se non fate così, allora peccherete contro l’Eterno; e state pur certi che il vostro peccato vi ritroverà. (Numeri 32:23)
Era un ministro, ma ha dovuto rassegnare le dimissioni per evitare una destituzione umiliante. Perché? Perché prima di rivestire questo incarico di responsabilità, ha sottratto dei fondi pubblici. Quando? Più di vent’anni fa.
Quel personaggio politico, quel responsabile d’azienda, quel consigliere finanziario, uomo rispettato da molti, è stato denunciato dalle sue vittime; dopo anni, i loro esposti sono stati presi in considerazione.
Non v’ingannate, Dio non si può beffare, perché ciò che l’uomo semina, quello pure raccoglierà. (Galati 6:7)
Questo accade già sulla terra per mano della giustizia degli uomini, e sicuramente accadrà di fronte alla giustizia di Dio.
Così dunque ognuno di noi renderà conto di se stesso a Dio. (Romani 14:12)
Per chi non si preoccupa di Dio, si può dire con certezza che il suo peccato lo ritroverà. Quando comparirà, come tutti gli increduli, davanti al trono di Dio.
E vidi i morti, grandi e piccoli, che stavano ritti davanti a Dio, e i libri furono aperti; e fu aperto un altro libro, che è il libro della vita; e i morti furono giudicati in base alle cose scritte nei libri, secondo le loro opere. (Apocalisse 20:12)
E poiché il suo nome non sarà trovato scritto nel libro della vita, di coloro che hanno creduto al Signore, avrà la bocca chiusa e sarà condannato.
Ma oggi si può ancora percorrere la strada del perdono, strada che passa attraverso il pentimento e la confessione.
Se confessiamo i nostri peccati, egli è fedele e giusto da perdonarci i peccati e purificarci da ogni iniquità. (1 Giovanni 1:9)
Allora, anche se sulla terra a volte soffriamo per le conseguenze dei nostri atti, Dio ci dice:
Io, proprio io, sono colui che per amore di me stesso cancello le tue trasgressioni e non ricorderò più i tuoi peccati. (Isaia 43:25)
Poiché i nostri peccati sono stati cancellati da Gesù sulla croce.
