Quando fu vicino alla porta della città, ecco che si portava alla sepoltura un morto, figlio unico di sua madre, che era vedova; e molta gente della città era con lei. Il Signore, vedutala, ebbe pietà di lei e le disse: «Non piangere!» E, avvicinatosi, toccò la bara; i portatori si fermarono, ed egli disse: «Ragazzo, dico a te, àlzati!» Il morto si alzò e si mise seduto, e cominciò a parlare. E Gesù lo restituì a sua madre. Tutti furono presi da timore, e glorificavano Dio, dicendo: «Un grande profeta è sorto tra di noi»; e: «Dio ha visitato il suo popolo».(Luca 7:12-16)
Due gruppi di persone s’incontrano nei pressi della città di Nain. Uno, che sta uscendo dalla città, è un lungo corteo funebre: si andava a seppellire il figlio unico di una vedova. L’altro, che si sta avvicinando alla città, è composto da Gesù coi Suoi discepoli, e molta altra gente. La morte e “colui che aveva il potere sulla morte, cioè il diavolo” e si trovavano di fronte al “Principe della vita” , venuto sulla terra per vincere la morte e Satana.
Poiché dunque i figli hanno in comune la carne e il sangue, similmente anch’egli ebbe in comune le stesse cose, per distruggere, mediante la sua morte, colui che ha l’impero della morte, cioè il diavolo, e liberare tutti quelli che per timore della morte erano tenuti in schiavitù per tutta la loro vita. (Ebrei 2:14-15)
Ma voi rinnegaste il Santo, il Giusto e chiedeste che vi fosse concesso un omicida; e uccideste il Principe della vita, che Dio ha risuscitato dai morti. Di questo noi siamo testimoni. (Atti 3:14-15)
Il racconto del Vangelo ci dice che Gesù esprime anzitutto la Sua compassione per quella vedova, poi si avvicina, tocca la bara e si rivolge al morto gli oridnò di alzarsi, il morto si alzò e e cominciò a parlare, e Gesù lo restituì a sua madre.
Oltre a predicare le esigenze della giustizia di Dio e il Suo amore per gli uomini, Gesù scacciava i demoni e risuscitava i morti dimostrando così che le potenze demoniache e la morte stessa erano rese impotenti già prima di essere da Lui vinte alla croce, saranno poi totalmente annientate alla fine dei tempi.
E’ scritto che “tutti furono presi da timore e glorificavano Dio, dicendo: Un grande profeta è sorto tra di noi”. Gesù non era soltanto un profeta, ma molto di più; era il Figlio di Dio che, come uomo, era venuta a donare la Sua vita sulla croce, e a uscire poi dalla morte, vittorioso, tramite la risurrezione.
Egli ci ha salvati e ci ha rivolto una santa chiamata, non a motivo delle nostre opere, ma secondo il suo proposito e la grazia che ci è stata fatta in Cristo Gesù fin dall’eternità, ma che è stata ora manifestata con l’apparizione del Salvatore nostro Cristo Gesù, il quale ha distrutto la morte e ha messo in luce la vita e l’immortalità mediante il vangelo, in vista del quale io sono stato costituito araldo, apostolo e dottore. (2 Timoteo 1:9-11)