La Bibbia nel Medio Evo

Dal punto di vista religioso, il Medio Evo fu un periodo di grande ignoranza. La Bibbia esisteva soltanto sotto forma di manoscritti in latino, costosi e rari, e la maggior parte della popolazione era analfabeta.

Eppure, anche in tempi così oscuri, ci furono uomini e donne che si appropriarono della salvezza per fede e che sopportarono persecuzioni per averla fatta conoscere ad altri.

Nella corrispondenza di papa Innocenzo III, si trova questa lagnanza datata 1180: “Un gran numero di laici, spinti da un desiderio smodato di conoscere le Sacre Scritture hanno fatto tradurre in lingua francese i Vangeli, le Epistole di San Paolo, le moralità su Giobbe e molti altri libri, con lo scopo colpevole ed insensato di riunirsi, uomini e donne, in segreti conciliaboli in cui non temono di predicare gli uni agli altri”.

Quando si pensa al lavoro che una traduzione comporta e al tempo occorrente per ricopiare i testi a mano, siamo meravigliati dell’amore di questi credenti per la Parola di Dio e della loro devozione a Cristo.

Mi ricordo di te sul mio letto, penso a te nelle veglie della notte. (Salmo 63:6)

Oggi come ieri, solo la Bibbia può condurre gli uomini alla salvezza. Come apprezziamo il privilegio di potercela procurare per una modica somma, di aver ricevuto l’istruzione per leggerla, di essere liberi di farla conoscere intorno a noi?

Questo è il mio conforto nell’afflizione, che la tua parola mi ha vivificato. (Salmo 119:50)

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