L’intelligenza rischiarata dalla fede

Dov’eri tu quando io gettavo le fondamenta della terra? Dillo, se hai tanta intelligenza. (Giobbe 38:4)

Lo spirito umano si perde in vani ragionamenti cercando disperatamente una spiegazione alle sue origini.

Il credente invece ha delle certezze; la fede gli fa comprendere che Dio, con una parola, ha chiamato all’esistenza l’universo. Colui che ha parlato è colui che possiede l’autorità. Egli dà un ordine e la cosa accade.

Quando noi accettiamo la sua autorità, tutto diventa chiaro. Se invece vogliamo metterlo da parte, non ci sottomettiamo a lui, ci perdiamo nel labirinto della nostra immaginazione.

Per questo, prima di pretendere di spiegare, con la nostra limitata intelligenza, il modo in cui si è formata la creazione che vediamo oggi, ascoltiamo la Parola di Dio:

Nel principio DIO creò i cieli e la terra. (Genesi 1:1)

L’inizio della Genesi non è la storia dell’universo. Esso stabilisce il fatto che nel principio Dio creò. Poi ci è raccontato ciò che riguarda l’uomo sulla terra, ciò che abbiamo bisogno di sapere e niente di più.

Molti voglio credere solo ciò che comprendono, perché è più facile ritenere attendibile ciò che soddisfa, sia esso vero o falso.

Il credente, da parte sua, crede a Dio, riconoscendo che Dio dice sempre la verità, mentre l’uomo è bugiardo.

Che dire allora? Se alcuni sono stati increduli, la loro incredulità annullerà forse la fedeltà di Dio? 4 Non sia mai; anzi, sia Dio verace e ogni uomo bugiardo, come sta scritto: «Affinché tu sia giustificato nelle tue parole e vinca quando sei giudicato». (Romani 3:3-4)

Allora la Parola di Dio dà la risposta del Creatore ai nostri interrogativi principali.

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