L’uomo è un giunco pensante

Questa celebre definizione è di Blaise Pascal. Nella sua forma lapidaria, essa esprime la fragilità dell’essere umano e nello stesso tempo quello che ne fa la forza.

Tutta la società, infatti, è il frutto di innumerevoli pensieri che s’affrontano, si uniscono, si rispondono e prendono forma in molteplici realizzazioni tecniche, sociali, economiche ecc.

Ma, per Dio, più importante è l’aspetto “morale” del problema. Sul piano morale molti pensieri non sono neutri. Possono essere buoni, veri, compassionevoli, giusti, ma purtroppo possono anche essere falsi, perversi, crudeli.

Lasci l’empio la sua via e l’uomo iniquo i suoi pensieri, e ritorni all’Eterno che avrà compassione di lui, e al nostro DIO che perdona largamente. (Isaia 55:7)

Allora ognuno deve porsi la domanda: A che punto sono io a questo riguardo? Cammino forse “per una via non buona”, secondo le mie idee personali?

Ho steso tutto il giorno le mie mani verso un popolo ribelle che cammina per una via non buona, seguendo i propri pensieri, un popolo che mi provoca continuamente ad ira con sfrontataggine, che offre sacrifici nei giardini e brucia incenso su altari di mattoni, che sta fra i sepolcri e passa le notti in luoghi segreti, che mangia carne di porco e ha nei suoi vasi brodo di cose abominevoli, che dice: «Sta’ per conto tuo, non avvicinarti, perché sono più santo di te». Queste cose sono per me un fumo nel naso, un fuoco che arde tutto il giorno. (Isaia 65:2-5)

La buona notizia del Vangelo è che Dio vuole cambiare le nostre idee. Ci invita ad abbandonare i nostri cattivi pensieri e a ritornare a Lui, che “non si stanca di perdonare”. Questo ripudio dei nostri pensieri cattivi, opposti a quelli di Dio, si chiama pentimento.

Momento decisivo quando prendiamo coscienza di aver peccato contro Dio e disprezzato il suo amore. Allora, alla tristezza per avere offeso Dio succedono la pace e la gioia di sapersi perdonati.

Il Signore Gesù ci fa ripartire da capo. Con il suo Spirito compie in noi il rinnovamento dell’essere interiore, centro degli affetti, della coscienza, generatore dei nostri pensieri più segreti. E possiamo amarlo con tutto il cuore e con tutta l’anima nostra.

E non vi conformate a questo mondo, ma siate trasformati mediante il rinnovamento della vostra mente, affinché conosciate per esperienza qual sia la buona, accettevole e perfetta volontà di Dio. (Romani 12:2)

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