Meraviglie dell’universo

I cieli raccontano la gloria di Dio e il firmamento dichiara l’opera delle sue mani. (Salmi 19:1)

Il telescopio Hubble aveva ripreso delle immagini sbalorditive dei confini dell’universo. Quelle fotografie mostravano nel cielo come delle grandi e dense nuvole dovute all’irradiamento della “fornace nucleare” di un gruppo di stelle appena nate.

Esse si trovano a settemila anni luce dal nostro pianeta, cioè a una distanza che è oltre quattrocento milioni di volte superiore a quella che separa la terra dal sole.

Egli fa cose grandi e imperscrutabili, sì, meraviglie senza numero. (Giobbe 9:10)

“Vedendo quelle nuove immagini venute dallo spazio, ero veramente sconvolto“, disse E. Weiler, il capo del progetto Hubble.

La reazione di quello scienziato ci ricorda quella del profeta Isaia che, oltre venticinque secoli fa, esprimeva anche lui la sua meraviglia davanti alla grandezza del Creatore.

Chi ha misurato le acque nel cavo della sua mano, preso le dimensioni del cielo con la spanna, raccolto la polvere della terra in una misura o pesato le montagne con la stadera e i colli con la bilancia? (Isaia 40:12)

Le meraviglie dell’universo mostrano bene la potenza e la gloria del suo autore. Ma senza andare a cercare nelle galassie lontane, è sufficiente ammirare un semplice fiore per comprendere che è opera d’un artefice divino.

Infatti le sue qualità invisibili, la sua eterna potenza e divinità, essendo evidenti per mezzo delle sue opere fin dalla creazione del mondo, si vedono chiaramente, affinché siano inescusabili. (Romani 1:20)

Questo grande Dio si è rivelato con la creazione, e ciascuno di noi è responsabile di discernerlo e rendergli onore. Ma Egli vuol fare di più: vuole farsi conoscere personalmente ad ogni uomo come Dio Salvatore, salvezza che offre a chi crede in Gesù Cristo.

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