Non sono un santo!

Chi usa quest’espressione riconosce di avere qualcosa da rimproverarsi; non ha la pretesa di condurre una vita esemplare come qualcuno che gode di questa reputazione o al cui nome è stato dedicato un giorno nel calendario.

Paolo e Timoteo, servi di Gesù Cristo, a tutti i santi in Cristo Gesù che sono a Filippi, con i vescovi e i diaconi: grazia a voi e pace da Dio nostro Padre e dal Signore Gesù Cristo. (Filippesi 1:1-2)

La Bibbia, che è la Parola di Dio, non definisce “santo” una persona dalla vita esemplare. Essa dice innanzi tutto:

Che dunque? Abbiamo noi qualche superiorità? Niente affatto! Abbiamo infatti dimostrato precedentemente che tanto Giudei che Greci sono tutti sotto peccato, come sta scritto: «Non c’è alcun giusto, neppure uno. (Romani 3:9-10)

Ma a coloro che hanno creduto nel Signore Gesù si indirizza così:

Or tali eravate già alcuni di voi; ma siete stati lavati, ma siete stati santificati, ma siete stati giustificati nel nome del Signore Gesù e mediante lo Spirito del nostro Dio. (1 Corinzi 6:11)

Essere santo non è quindi un privilegio riservato ai martiri o agli eroi della fede, ma è la parte di tutti coloro che si sono affidati a Gesù e all’opera che egli ha compiuto sulla croce. Dipende solo da te far parte di questo grande numero di santi!

Ma un santo può anche peccare? Purtroppo sì, perché il fatto di essere un riscattato del Signore non toglie la nostra tendenza a peccare, anche se ci dà la forza per resistere al peccato, per la potenza dello Spirito Santo.

Se un credente cade in peccato, ha sempre una risorsa: parlarne al Signore, confessarlo a lui con la preghiera. Cristo, che ha sofferto una volta per i peccati, perdonerà anche quello.

Se confessiamo i nostri peccati, egli è fedele e giusto da perdonarci i peccati e purificarci da ogni iniquità. (1 Giovanni 1:9)

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