Pensieri di pace

Poiché io conosco i pensieri che ho per voi», dice l’Eterno, «pensieri di pace e non di male, per darvi un futuro e una speranza. (Geremia 29:11)

Fin dalle prime pagine la Bibbia ci racconta come Dio ha fatto tutto perché l’uomo fosse felice. Lo ha messo in un ambiente meraviglioso, con tutto a disposizione, e con la possibilità di comunicare liberamente col suo Creatore; gli ha pure lasciato la responsabilità di ubbidire o disubbidire alla sua volontà. E l’uomo, purtroppo, ha disubbidito.

E’ quello che fa ancora oggi. Così l’uomo libero e felice che Dio avrebbe voluto, è diventato, dopo la sua scelta di disubbidire, l’uomo infelice di oggi.

Ma la Bibbia dice pure che chi vuole vivere prendendo come guida la Parola di Dio, con Dio al proprio fianco, oggi può trovare la felicità. Egli continua a vivere in un mondo in cui l’infelicità è presenta dappertutto, ma trova in Dio, diventato suo Padre, le risorse per essere felice, malgrado tutto.

La Bibbia termina con una meravigliosa speranza per tutti quelli che sono liberati dal loro peccato dal sacrificio di Cristo. Un giorno saranno sbarazzati dal male sotto tutte le sue forme e dalle sue conseguenze. Nei nuovi cieli e nella nuova terra, Dio abiterà con l’uomo.

E udii una gran voce dal cielo, che diceva: «Ecco il tabernacolo di Dio con gli uomini! Ed egli abiterà con loro; e essi saranno suo popolo e Dio stesso sarà con loro e sarà il loro Dio. E Dio asciugherà ogni lacrima dai loro occhi, e non ci sarà più la morte, né cordoglio né grido né fatica, perché le cose di prima son passate». (Apocalisse 21:3-4)

La vita degli esseri umani potrebbe essere riassunta con queste cinque parole: lacrime, morte, cordoglio, grido e dolore.

Le lacrime: a partire da quelle di fame nel neonato fino a quelle di rimpianto del vecchio, tutte quelle che versiamo ad ogni età. Il Signore Gesù ha visto la rovina che il peccato ha causato in questo mondo. Ha pianto. E’ andato alla croce per liberarci dalla schiavitù del peccato, e presto asciugherà ogni lacrima dai nostri occhi.

La morte: mentre noi facciamo di tutto per dimenticarla, essa fa di tutto per essere ricordata. Ma il Signore dice:

Quando lo vidi, caddi ai suoi piedi come morto. Ma egli mise la sua mano destra su di me, dicendomi: «Non temere! Io sono il primo e l’ultimo, e il vivente; io fui morto, ma ecco sono vivente per i secoli dei secoli, amen; e ho le chiavi della morte e dell’Ades. (Apocalisse 1:17-18)

Il cordoglio: quando non siamo attanagliati dalla paura della morte, siamo accasciati al pensiero della morte di un famigliare o di una persona cara. Per il credente, alla croce, la morte è stata vinta.

Così quando questo corruttibile avrà rivestito l’incorruttibilità e questo mortale avrà rivestito l’immortalità, allora sarà adempiuta la parola che fu scritta: «La morte è stata inghiottita nella vittoria». (1 Corinzi 15:54)

Le grida di dolore: quello che sentiamo nel nostro ambiente, nel nostro vicinato, quello che intravediamo negli infelici della terra che i mezzi di comunicazioni mostrano continuamente, o di quelli che incrociamo ogni giorno. Il Signore Gesù vuole portare le nostre infermità e caricarsi dei nostri dolori.

Venite a me, voi tutti che siete travagliati e aggravati, ed io vi darò riposo. (Matteo 11:28)

Tutto questo sta per passare. Viene il giorno in cui Dio sarà tutto in tutti.

E quando ogni cosa gli sarà sottoposta, allora il Figlio sarà anch’egli sottoposto a colui che gli ha sottoposto ogni cosa, affinché Dio sia tutto in tutti. (1 Corinzi 15:28)

Facebooktwitterlinkedintumblr

Lascia una risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *