Perdona l’ingrato

Allora il suo padrone lo chiamò a sé e gli disse: “Servo malvagio, io ti ho condonato tutto quel debito, perché mi hai supplicato. Non dovevi anche tu aver pietà del tuo conservo, come io ho avuto pietà di te?”. E il suo padrone, adiratosi, lo consegnò agli aguzzini finché non avesse pagato tutto quanto gli doveva. Così il mio Padre celeste farà pure a voi, se ciascuno di voi non perdona di cuore al proprio fratello i suoi falli». (Matteo 18:32-35)

Mentre lavorava, la camicia s’impigliò nel macchinario che nessuno riuscì a fermare, portandosi dietro anche il braccio. Corsero tutti in ospedale dove, per prima cosa, i medici ordinarono una trasfusione. All’epoca non era come oggi: il sangue era trasfuso direttamente da un individuo all’altro.

Cercarono in fretta un donatore e lo trovarono: era un uomo assunto da poco in cantiere. Durante tutta la trasfusione nessuno dei due disse una parola, ma il donatore si aspettava un ringraziamento da parte dell’uomo che aveva aiutato. Ciò non avvenne.

Dopo molti anni il benefattore, ormai in età avanzata, cominciò ad avvicinarsi a Dio. Mentre pregava, un giorno, si ricordò dell’uomo ingrato che mai lo aveva ringraziato per avergli donato il sangue, e cominciò ad essere inquieto ed infastidito da questo ricordo.

Improvvisamente, sentì la voce del Signore Gesù Cristo che gli diceva: “Ricorda che tu stesso hai passato quasi tutta la vita senza ringraziarmi per averti donato il mio sangue permettendoti di essere salvo. Perdona l’ingrato!”.

Si dice che l’uomo intelligente trae buon frutto anche da cose cattive, proprio come quest’uomo che, ubbidendo al Signore, riuscì a perdonare e, di conseguenza, a ricevere la pace eterna che solo Dio può dare.

A quale categoria appartieni? Sei uno di quelli che riesce a trarre un buon frutto anche dalle cose cattive? Se non è così, puoi cominciare oggi perdonando anche tu l’ingrato!

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