Prestare a Dio

Chi ha pietà del povero presta all’Eterno, che gli contraccambierà ciò che ha dato. (Proverbi 19:17)

Questo versetto della Sacra Scrittura ricorda ad ogni credente che deve mostrarsi generoso.

Da a chi ti chiede” (Matteo 5:42), ha detto Gesù. L’apostolo Paolo raccomanda di “aiutare i deboli” e di “ricordarsi delle parole del Signore Gesù, che disse: “Più felice cosa è il dare che il ricevere” (Atti 20:35). Sabbiamo che il Signore ci ricompenserà perfino per un bicchiere d’acqua dato nel Suo nome (Marco 9:41).

Non inganniamoci, però, su senso di quest’espressione resa proverbiale dal verso di Victor Hugo: “Chi dà al povero presta a Dio”. Come si potrebbe prestare al Creatore e possessore di tutte le cose, al quale dobbiamo tutto?

Sarebbe pretenzioso ed illusorio pensare che la generosità verso i poveri costituisca per noi presso Dio una specie di capitale che ci prometterebbe un giorno, di ottenere un diritto a nostro favore. Indubbiamente, Dio apprezza l’esercizio della carità, ma questa non ha nessun valore per acquistare la salvezza eterna.

E se invocate come Padre colui che senza favoritismi di persona giudica secondo l’opera di ciascuno, conducetevi con timore per tutto il tempo del vostro pellegrinaggio, sapendo che non con cose corruttibili, come argento od oro, siete stati riscattati dal vostro vano modo di vivere tramandatovi dai padri, ma col prezioso sangue di Cristo, come di Agnello senza difetto e senza macchia, preconosciuto prima della fondazione del mondo, ma manifestato negli ultimi tempi per voi, che per mezzo di lui credete in Dio che lo ha risuscitato dai morti e gli ha dato gloria, affinché la vostra fede e speranza fossero in Dio. (1 Pietro 1:17-21)

Il favore divino è acquisito da chiunque crede che il debito dei suoi peccati è stato pagato dal sacrificio di Cristo al Calvario.

Ma ora, indipendentemente dalla legge, è stata manifestata la giustizia di Dio, alla quale rendono testimonianza la legge e i profeti, cioè la giustizia di Dio mediante la fede in Gesù Cristo verso tutti e sopra tutti coloro che credono, perché non c’è distinzione; poiché tutti hanno peccato e sono privi della gloria di Dio, ma sono gratuitamente giustificati per la sua grazia, mediante la redenzione che è in Cristo Gesù. (Romani 3:21-24)

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