Risucitare

Ma dirà qualcuno: «Come risuscitano i morti, e con quale corpo verranno?». Stolto! Quello che tu semini non è vivificato, se prima non muore. E quanto a quello che semini, tu non semini il corpo che ha da nascere, ma un granello ignudo, che può essere di frumento o di qualche altro seme. E Dio gli dà un corpo come ha stabilito, e a ciascun seme dà il suo proprio corpo. (1 Corinzi 15:35-38)

Dopo essere stato crocifisso ed essere stato posto in una tomba, Gesù ha veramente ripreso a vivere sulla terra. E’ stato visto da più di 500 persone in una volta.

In seguito apparve in una sola volta a più di cinquecento fratelli, la maggior parte dei quali è ancora in vita, mentre alcuni dormono già. (1 Corinzi 15:6)

I credenti sono certi della risurrezione di Gesù Cristo, ma oggi, come a quell’epoca, certe persone, sostengono che non c’è risurrezione dei morti. Con derisione chiedono: “Come risuscitano i morti? E con quale corpo ritornano?”

Ora, se si predica che Cristo è risuscitato dai morti, come mai alcuni di voi dicono che non c’è la risurrezione dei morti? (1 Corinzi 15:12)

La Parola di Dio risponde loro: “Stolto! Quello che tu semini non è vivificato, se prima non muore”. (1 Corinzi 15:36)

Ma a quelli che pongono la stessa domanda con sincerità, Dio spiega il mistero della risurrezione utilizzando l’esempio di un seme. Il granello di frumento viene messo nella terra, muore e diventa germoglio, che svilupperà a sua volta una nuova pianta, dimostrando così la continuità della vita.

Come possiamo rifiutare di credere che Dio possa dare un corpo nuovo ad una persona i cui resti si sono decomposti nella terra? Per il Creatore, lo spirito di ogni essere umano è e rimane vivo.

Or egli non è il Dio dei morti ma dei viventi, poiché tutti vivono per lui. (Luca 20:38)

Un giorno, lo spirito di ogni credente sarà riunito al suo corpo risuscitato, incorruttibile, assolutamente diverso dal corpo precedente. Più tardi, anche i corpi degli increduli usciranno dalle rispettive tombe; anch’esse risusciteranno, ma per essere sottoposti al giudizio finale ed essere condannati.

I credenti hanno pace, perché sanno che ben presto avranno finito di patire le sofferenze di un corpo soggetto al degrado e all’invecchiamento. Cristo, che è stato risuscitato per primo, verrà a prendere coloro che ha riscattato.

E se invocate come Padre colui che senza favoritismi di persona giudica secondo l’opera di ciascuno, conducetevi con timore per tutto il tempo del vostro pellegrinaggio, sapendo che non con cose corruttibili, come argento od oro, siete stati riscattati dal vostro vano modo di vivere tramandatovi dai padri, ma col prezioso sangue di Cristo, come di Agnello senza difetto e senza macchia, preconosciuto prima della fondazione del mondo, ma manifestato negli ultimi tempi per voi, che per mezzo di lui credete in Dio che lo ha risuscitato dai morti e gli ha dato gloria, affinché la vostra fede e speranza fossero in Dio. (1 Pietro 1:17-21)

I loro corpi saranno trasformati e resi conformi al suo corpo di gloria.

La nostra cittadinanza infatti è nei cieli, da dove aspettiamo pure il Salvatore, il Signor Gesù Cristo, il quale trasformerà il nostro umile corpo, affinché sia reso conforme al suo corpo glorioso, secondo la sua potenza che lo mette in grado di sottoporre a sé tutte le cose. (Filippesi 3:20-21)

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