Se cammini di giorno non inciampi

I discepoli gli dissero: «Maestro, i Giudei poco fa cercavano di lapidarti e tu vai di nuovo là?». Gesù rispose: «Non vi sono forse dodici ore del giorno? Se uno cammina di giorno, non inciampa, perché vede la luce di questo mondo, ma se uno cammina di notte, inciampa, perché la luce non è in lui». (Giovanni 11:8-10)

Il Signore Gesù era stato chiamato da Marta e Maria, perché il loro fratello, Lazzaro, era malato e in quella circostanza aveva detto: «Questa malattia non è a morte, ma per la gloria di Dio, affinché per mezzo di essa il Figlio di Dio sia glorificato» (Giovanni 11:4), i discepoli quindi avrebbero dovuto avere una buona dose di sensibilità spirituale per comprendere che Gesù conosceva tutte le cose in anticipo, e quindi anche quello che sarebbe accaduto a Betania.

Gesù era venuto perché la Gloria “fosse manifestata appieno”. Cristo, pur avendo un corpo umano, era Dio, e si lasciava guidare dal Padre; amava Lazzaro.

E’ forse facile intuire la ragione dell’impedimento che formulavano i discepoli: volevano essere, con le loro preoccupazioni, più vigilanti del Maestro? O, forse perché paurosi, come Tommaso volevano evitare il peggio?

Gesù rispose: «Non vi sono forse dodici ore del giorno? Se uno cammina di giorno, non inciampa, perché vede la luce di questo mondo, ma se uno cammina di notte, inciampa, perché la luce non è in lui». Qui Gesù rivela che Egli è la Luce e sapeva quello che faceva e che era venuto per operare, mentre “era in tempo”.

In questa circostanza c’è, senza dubbio, tanto ammaestramento per noi e per i cristiani di tutti i tempi. L’opera di Dio continua in ogni circostanza. La gloria di Dio si deve manifestare in ogni tempo, anche usando te come strumento, ma occorre una consacrazione continua della nostra vita a Dio, affinché, guidati dallo Spirito Santo, possiamo fugare ogni timore o incertezza propria della natura umana.

Il Signore disse: “io sono la luce del mondo” (Giovanni 6:5), disse anche: “voi siete la luce del mondo” (Matteo 5:14), certo, luce riflessa. Paolo scrivendo ai Tessalonicesi dice: “Ma noi, poiché siamo del giorno, siamo sobri, avendo rivestito la corazza della fede e dell’amore, e preso per elmo la speranza della salvezza” (1Tessalonicesi 5:8).

Abbiamo soprattutto l’assicurazione delle parole di Gesù: “E non temete coloro che uccidono il corpo, ma non possono uccidere l’anima; temete piuttosto colui che può far perire l’anima e il corpo nella Geenna. Non si vendono forse due passeri per un soldo? Eppure neanche uno di loro cade a terra senza il volere del Padre vostro. Ma quanto a voi, perfino i capelli del vostro capo sono tutti contati” (Matteo 10:28-30).

Operiamo dunque con Cristo, con fedeltà costanza e amore mentre è ancora giorno.

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