Aveva tutto per essere felice: la salute, il denaro, il successo. Tuttavia, in preda a una crisi di profonda depressione, si è suicidata. Tragico fatto fra i tanti riportati da un quotidiano. Commento del giornalista: “Era un’eterna insoddisfatta“.
“Chi vive contento di non avere nulla, possiede tutto”, ha detto un filosofo. Infatti uno spirito contento è una ricchezza al riparo dalle crisi economiche e dalle fluttuazioni di Borsa. E’ un valore che non solo fa del bene alla persona che lo possiede, ma che influenza positivamente anche l’ambiente in cui vive.
“D’accordo”, dirai, “invidio le persone che sono sempre contente, ma io, purtroppo, ho un carattere pessimista e non posso farci nulla”.
Allora ascolta ciò che dichiara l’apostolo Paolo:
Non lo dico perché sia nel bisogno, poiché ho imparato ad essere contento nello stato in cui mi trovo. (Filippesi 4:11)
Dove si trovava mentre pronunciava queste parole? In una prigione in cui era stato relegato solo perché predicava l’Evangelo. La sua contentezza non era un dono che aveva ricevuto alla nascita, ma il risultato di ciò che aveva imparato alla scuola di Gesù Cristo al quale aveva consacrato completamente la vita. Era il frutto della sua relazione intima con Dio.
Appropriamoci per mezzo della fede delle promesse del nostro Padre celeste. Egli ci ama, e ha il dominio di tutte le circostanze della nostra vita. Egli vuole viverle al nostro fianco e comunicarci man mano la forza di cui abbiamo bisogno.
Con queste certezze, avremo lo spirito contento e in pace, una grande ricchezza durante il corso della nostra vita.
Ora la pietà è un mezzo di grande guadagno, quando uno è contento del proprio stato. (1 Timoteo 6:6)