Superstizioni

Infatti non vi abbiamo fatto conoscere la potenza e la venuta del Signor nostro Gesù Cristo, andando dietro a favole abilmente escogitate, ma perché siamo stati testimoni oculari della sua maestà. (2 Pietro 1:16)

“Ricette di fattucchiere, rituali magici… il bisogno di esorcizzare l’ignoto è vecchio come il mondo. E il nostro giovane XXI secolo non gli sfugge”, scrive un giornalista della rivista francese “Express”.

Un psicanalista dice: “Attribuire potere agli oggetti o agl’incantesimi è una vecchia abitudine umana. Procede da un bisogno di riempire l’ignoto, di dare una spiegazione ai dubbi”.

Comprare dei porta fortuna è una pratica diffusa anche oggi in tutti gli strati della società, a volte anche in coloro che si dicono cristiani, come se un amuleto, una medaglietta o qualcos’altro, potesse “forzare la mano” a Dio.

Tutte queste pratiche sono superstizioni, favole, menzogne; ma sotto apparenze insignificanti, il diavolo se ne serve per sottomettere quelli che vi si dedicano. Sono opposte a Dio ed allontanano da lui.

Io non ho parlato in segreto in un angolo oscuro della terra; non ho detto alla progenie di Giacobbe: “Cercatemi invano”. Io, l’Eterno, dico ciò che è giusto e dichiaro le cose che sono rette. (Isaia 45:19)

La fede non ha nulla di magico. Essa consiste nel dare fiducia a Dio. Non a un Dio sorto dall’immaginazione umana, ma quel Dio che si rivela nella sua Parola, la Bibbia. Egli non si nasconde sotto aspetti oscuri od occulti, ma si rivolge direttamente e personalmente a ognuno di noi, con amore.

Volgetevi a me e siate salvate, voi tutte estremità della terra. Poiché io sono Dio e non c’è alcun altro. (Isaia 45:22)

Quando, nel cuore della notte, Gesù venne dai suoi discepoli spaventati dalla tempesta, sul mar di Galilea, essi credettero di vedere un fantasma. Ma Gesù subito li rassicurò facendosi riconoscere chiaramente:

I discepoli, vedendolo camminare sul mare, si turbarono e dissero: «È un fantasma!». E si misero a gridare dalla paura; ma subito Gesù parlò loro, dicendo: «Rassicuratevi; sono io, non temete!». (Matteo 14:26-27)

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