Testimoni loro malgrado

Simone di Cirene torna dai campi. Fuori di Gerusalemme incontra un folto gruppo di persone con in testa dei soldati: tre condannati salgono il pendio con le loro croci sulle spalle. Due di loro sono briganti, ma chi è il terzo? E’ Gesù, condannato ingiustamente, ma anche vittima volontaria in ubbidienza al suo Dio e per amore per noi.

E noi stessi abbiamo visto e testimoniato che il Padre ha mandato il Figlio per essere il Salvatore del mondo. (1 Giovanni 4:14)

Simone stava rientrando tranquillamente a casa, ed ecco che i soldati lo afferrano e lo obbligano a portare la croce di Gesù. Egli segue quindi questo corteo e ascolta le parole che Gesù rivolge alle donne che lo accompagnano piangendo.

Mentre lo conducevano via, presero un certo Simone di Cirene che veniva dai campi, e gli misero addosso la croce, perché la portasse dietro a Gesù. Or lo seguiva una grande folla di popolo e di donne, che facevano cordoglio e lamenti su di lui. Ma Gesù, voltandosi verso di loro, disse: «Figlie di Gerusalemme, non piangete per me, ma piangete per voi stesse e per i vostri figli. (Luca 23:26-28)

Arrivato a casa come avrà raccontato quello che gli è accaduto? I suoi figli, Alessandro e Rufo, saranno rimasti senz’altro colpiti.

Costrinsero a portar la croce di lui un certo Simone di Cirene, padre di Alessandro e di Rufo, che passava di là, tornando dai campi. (Marco 15:21)

Un ufficiale dell’esercito si trova al Calvario per sorvegliare l’ignobile compito dei suoi soldati. La folla insulta Gesù e l’ufficiale si chiede chi sarà mai quel condannato per attirarsi simili ingiurie! Una scritta posta in cima alla croce lo designa come il “re dei Giudei”. Le parole che Egli pronuncia dall’alto della croce, l’improvvisa oscurità, il grido emesso da Gesù:

Gesù, gridando a gran voce, disse: «Padre, nelle tue mani rimetto lo spirito mio». Detto questo, spirò. (Luca 23:46)

E poi il terremoto lo impressiona fortemente, tanto che dice:

Il centurione e quelli che con lui facevano la guardia a Gesù, visto il terremoto e le cose avvenute, furono presi da grande spavento e dissero: «Veramente, costui era Figlio di Dio». (Matteo 27:45)

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