Poiché dovunque due o tre sono riuniti nel mio nome, io sono in mezzo a loro. (Matteo 18:20)
Il Signore ci attira dove ci sono gli altri, dove insieme ai fratelli e alle sorelle possiamo sentire la sua voce che dice “Pace a voi” ed essere ricolmi di gioia. Fra quelli che sono radunati nel suo nome, riconoscendo la sua autorità e avendo Lui come obiettivo primario, Egli promette la sua presenza.
Ma là dove Dio ha unito, satana fa di tutto per smembrare. Lo fa nelle famiglie e nelle chiese. Gioca sull’orgoglio, sulla voglia di emergere e di dominare, sull’ignoranza delle Scritture, sulla mondanità. Tenere i credenti lontani dalle riunioni è un modo per indebolirli, per raffreddare il loro amore per il Signore e per la fratellanza, per abbattere l’entusiasmo della testimonianza.
Perché privarsi dell’azione dello Spirito, che si esplica attraverso i vari doni, e della comunione fraterna? Le difficoltà e i contrasti che a volte sorgono o un ministero ritenuto non sufficientemente ricco o edificante, sono le scuse più comuni accampate da chi è solito “abbandonare” la “comune adunanza”.
E consideriamo gli uni gli altri, per incitarci ad amore e a buone opere, non abbandonando il radunarsi assieme di noi come alcuni hanno l’abitudine di fare, ma esortandoci a vicenda, tanto più che vedete approssimarsi il giorno. (Ebrei 10:24-25)
L’incredulità e la scarsa conoscenza della Parola sono anch’esse, in molti casi, una causa delle nostre delusioni.