Or vi erano là seduti alcuni scribi i quali ragionavano in cuor loro: «Perché mai costui parla in questo modo? Egli bestemmia. Chi può perdonare i peccati, se non Dio solo?». Ma Gesù, avendo subito conosciuto nel suo spirito che ragionavano queste cose dentro di sé, disse loro: «Perché ragionate voi queste cose nei vostri cuori? Che cosa è più facile dire al paralitico: “I tuoi peccati ti sono perdonati”, oppure dire: “Alzati, prendi il tuo lettuccio e cammina”? Ora, affinché sappiate che il Figlio dell’uomo ha potestà di perdonare i peccati in terra, io ti dico (disse al paralitico): Alzati, prendi il tuo lettuccio e vattene a casa tua». (Marco 2:6-11)
Un giorno un evangelista si sentì dire: “Non mi piace la sua predicazione, non mi piace la croce. Invece di predicare la morte di Cristo, sarebbe meglio presentare Cristo come esempio, come modello di vita.
– Ma lei sarebbe capace di seguirlo?
– Certamente sì.
– Allora, ecco il primo punto: Cristo era senza peccato, uomo perfetto. Lei può dire altrettanto di sé?
– Penso di no, ogni uomo ha fatto qualcosa di male.
– Per questo motivo, prima di averlo come esempio, lei ha bisogno di averlo come Salvatore.”
Il Salvatore ha sofferto ed è morto per noi.
È meglio infatti, se tale è la volontà di Dio, soffrire facendo il bene piuttosto che facendo il male, perché anche Cristo ha sofferto una volta per i peccati, il giusto per gl’ingiusti, per condurci a Dio. (1 Pietro 3:17-18)
Poiché egli ha fatto essere peccato per noi colui che non ha conosciuto peccato, affinché noi potessimo diventare giustizia di Dio in lui. (2 Corinzi 5:21)
La croce del Golgota, il luogo in cui l’unico giusto è stato condannato perché pagava per i nostri peccati, ci dice quanto sia grave il peccato agli occhi di Dio. Ma l’unico rimedio perfettamente efficace per cancellare le nostre colpe è il sangue di Cristo. Sulla base di questo sacrificio, Dio ci può offrire un perdono completo e gratuito.
Se confessiamo i nostri peccati, egli è fedele e giusto da perdonarci i peccati e purificarci da ogni iniquità. (1 Giovanni 1:9)