Un pazzia saggia, una debolezza forte

I Giudei infatti chiedono miracoli e i Greci cercano sapienza, ma noi predichiamo Cristo crocifisso, che per i Giudei è scandalo, e per gli stranieri pazzia; ma per quelli che sono chiamati, tanto Giudei quanto Greci, predichiamo Cristo, potenza di Dio e sapienza di Dio; poiché la pazzia di Dio è più saggia degli uomini e la debolezza di Dio è più forte degli uomini. (1 Corinzi 1:22-25)

Come osare parlare della “pazzia di Dio”, della “Debolezza di Dio”? Dio non è forse il Creatore, l’Onnipotente? Certamente, ma per venire incontro alle sue creature, il Figlio di Dio si è fatto uomo. Per salvare coloro che si affidano a Lui, non ha usato la sua potenza creatrice o di giudizio, ma ha accettato di morire su una croce.

Tale è il messaggio della croce. E’ quella la “debolezza di Dio e la pazzia di Dio”. Una pazzia e una debolezza per il mondo incredulo ma che, per il credente, sono la potenza e la sapienza di Dio!

Come mai è così? Perché, per mezzo della morte di Gesù, l’amore e la giustizia di Dio hanno trionfato sulle forze del male e dell’odio. Ciò che i sapienti e i potenti di questo mondo non hanno mai potuto compiere, il Figlio di Dio lo ha compiuto in chi si affida a Lui.

Pensiamo alla vita di Gesù. A noi, che spesso ricerchiamo l’indipendenza e il dominio. Dio si è rivelato in Gesù con le caratteristiche e l’umiltà di uno che serve. Non aveva dove posare il capo, ha conosciuto il freddo, la fatica, la fame e la sete, lo scherno, l’odio, l’ingiustizia, la crocifissione, la morte.

Egli è rimasto fedele alla sua missione che era di onorare Dio e di salvare coloro che avrebbero creduto in Lui. Con la sua morte, ci ha rivelato la forza del perdona e la supremazia dell’amore.

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