Una giovane credente

All’alba di questo nuovo giorno, vedo i monti che si ergono maestosi nella soffice foschia e il sole appena sorto è già pieno di generosità, regala il dolce e tenero colore ai fragili germogli che si schiudono piano.

Avanza con eleganza e percorre il sentiero che ben conosce, per giungere su nel cielo e nella mia mente mi domando: “Come fa questa corona d’oro a conoscere la strada?”

Qua e là come virgole sul foglio di uno scrittore, i falchi planano nella distesa celeste in cerca di cibo e poi subito giù in picchiata come lance fra le mani di un guerriero.

Questa è la creazione che vedo oggi, e per così poco l’amore e la sapienza di Dio invadano il mio cuore, lacrime di ringraziamento cadono in fonda all’anima, bagnando la terra del mio spirito, dissetano la vita che è in me.

Potente è il Signore ed eccelsa l’opera delle Sue mani. Egli ha fatto ogni cosa perfetta, per questo con tutta me stessa lo lodo, riconoscendo che tutte le cose hanno vita in Lui, e per mezzo di Lui solo.

Ma ricordati del tuo Creatore nei giorni della tua giovinezza, prima che vengano i giorni cattivi e giungano gli anni dei quali dirai: «Non ho in essi alcun piacere», prima che si oscurino il sole, la luce, la luna e le stelle, e ritornino le nubi dopo la pioggia: nell’età in cui i guardiani della casa tremano, gli uomini forti si curvano, le macinatrici smettono di lavorare perché rimaste in poche, quelli che guardano dalle finestre si oscurano e le porte sulla strada si chiudono; quando diminuisce il rumore della macina, uno si alza al canto di un uccello, e tutte le figlie del canto si affievoliscono; quando uno ha paura delle altezze e di spaventi per la strada; quando il mandorlo fiorisce, la locusta è un peso, e il desiderio viene meno, perché l’uomo va alla sua dimora eterna e i piagnoni vanno in giro per le strade. Ricordati del tuo Creatore prima che il cordone d’argento si rompa, il vaso d’oro si spezzi, la brocca si rompa alla fonte e la ruota vada in frantumi al pozzo, e la polvere ritorni alla terra com’era prima e lo spirito torni a DIO che lo ha dato. «Vanità delle vanità», dice il Predicatore, «tutto è vanità». (Ecclesiaste 12:1-8)

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