Vuoi guarire?

Vicino a Gerusalemme c’era una sorta di piscina in cui gl’infermi si radunavano nella speranza di essere guariti miracolosamente. Un paralitico aspettava questo da trent’otto anni!

Gesù, vedendolo disteso e sapendo che si trovava in quello stato da molto tempo, gli disse: «Vuoi essere guarito?». L’infermo gli rispose: «Signore, io non ho nessuno che mi metta nella piscina quando l’acqua è agitata, e, mentre io vado, un altro vi scende prima di me». Gesù gli disse: «Alzati, prendi il tuo lettuccio e cammina». (Giovanni 5:6-8)

Chiedere ad un infermo se vuole essere guarito! Non è una cosa ovvia?

Eppure, la stessa domanda viene rivolta a tutti noi, personalmente: Vuoi veramente essere salvato? Vuoi trovare la pace con Dio? Vuoi conoscerlo come Padre, vuoi fare posto a Gesù nella tua vita?

Questo infatti è buono ed accettevole davanti a Dio, nostro Salvatore, il quale vuole che tutti gli uomini siano salvati, e che vengano alla conoscenza della verità. (1 Timoteo 2:3-4)

Il desiderio di essere salvato sorge quando ci si rende conto di aver perso ogni punto di riferimento; forse perché abbiamo rovinato la nostra vita e quella degli altri, forse perché siamo schiavi di desideri egoisti e distruttivi, forse perché siamo in un vicolo cieco, soli, senza speranza, o malati, o semplicemente perché abbiamo coscienza di essere colpevoli davanti a Dio.

Qualcuno ha detto: Quando si esauriscono le risorse dell’uomo, possiamo finalmente scoprire quelle di Dio. E’ profondamente vero. A quel paralitico sono occorsi trent’otto anni, quasi una vita, perché arrivasse a dire:

“Non ho nessuno!”

Oggi, ascoltiamo Gesù che passa e ci dice: “Alzati e cammina. Dammi fiducia e seguimi”.

Guardate di non rifiutare colui che parla, perché se non scamparono quelli che rifiutarono di ascoltare colui che promulgava gli oracoli sulla terra, quanto meno scamperemo noi, se rifiutiamo di ascoltare colui che parla dal cielo, la cui voce scosse allora la terra, ma che ora ha fatto questa promessa, dicendo: «Ancora una volta io scuoterò non solo la terra, ma anche il cielo». (Ebrei 12:25-26)

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