Ed ecco, una donna che era in quella città, una peccatrice, saputo che egli era a tavola in casa del fariseo, portò un vaso di alabastro pieno di olio profumato; e, stando ai piedi di lui, di dietro, piangendo, cominciò a rigargli di lacrime i piedi; e li asciugava con i suoi capelli; e gli baciava e ribaciava i piedi e li ungeva con l’olio. (Luca 7:37-38)
Luca ci racconta di una donna peccatrice che, prostrata ai piedi di Gesù, ruppe un vaso di alabastro contenente un costosissimo profumo, così raro e prezioso, che gli stessi discepoli considerarono quel gesto “uno spreco”.
Secoli prima, Gedeone e il suo esercito affrontarono una moltitudine di Madianiti senza alcun’arma in pugno. Il Signore li mandò armati di “brocche d’argilla”, contenenti fiamme di fuoco. Le brocche furono “rotte”, il fuoco ne fuoriuscì e i Madianiti spaventati si uccisero l’un l’altro.
Adorare il Signore è offrirsi fino al punto di rompere sé stessi. La vittoria in battaglia non ci è stata insegnata da grandi condottieri o valorosi guerrieri. La vittoria su satana e sulla morte fu realizzata per mezzo di Gesù, che non impugnò armi. Offrì se stesso fino alla morte. Dal suo vaso infranto, fuoriuscì il prezioso profumo di riparazione che Dio Padre accettò per il riscatto dell’intera umanità.
L’azione di quella donna peccatrice non passò inosservata. A chi considerò tale offerta uno spreco, Gesù disse: “In verità vi dico che in tutto il mondo, dovunque sarà predicato il vangelo, anche quello che costei ha fatto sarà raccontato, in memoria di lei” (Marco 14:9).
M.A.



