Perché, fratelli, voi siete stati chiamati a libertà; soltanto non fate della libertà un’occasione per vivere secondo la carne, ma per mezzo dell’amore servite gli uni agli altri; poiché tutta la legge è adempiuta in quest’unica parola: «Ama il tuo prossimo come te stesso». (Galati 5:13-14)
Una persona dopo la salvezza in Gesù Cristo, dovrebbe fare il possibile per servire il Signore, esternando così la nuova vita in Cristo.
Non a caso l’apostolo Paolo scrive alla chiesa in Efeso: “Siamo opera sua, essendo stati creati in Cristo Gesù per fare le opere buone, che Dio ha precedentemente preparate affinché le pratichiamo” (Efesini 2:10).
Nella lettera ai Romani, nomina molti cristiani esempi viventi di questa verità: Priscilla, Aquila, Maria, Perside e molti altri, che con mani volenterosi e cuore pieno di amore avevano lavorato per il Signore. Infatti costoro, non erano soddisfatti di aver solo fatto qualcosa per il Signore, ma si consideravano in ogni tempo nella buona o cattiva sorte, sempre al servizio dei loro fratelli di fede.
Ti invito a prendere coscienza che se hai fatto l’esperienza della smisurata grazia di Dio, la tua vita sarà traboccante di compassione e di misericordia per gli altri.
Quando essi saranno nel bisogno, noi non potremo sentirci bene a lasciarli soli, ma saremo consapevoli della nostra responsabilità nei loro confronti e manifesteremo che ci sta a cuore il loro bene. Porgendo loro la mano per aiutarli, e soccorrerli in tutte le forme possibili.
Nella vita si può servire senza amare; ma non sarà mai possibile amare senza servire.