«Che ve ne pare? Un uomo aveva due figli. Si avvicinò al primo e gli disse: “Figliolo, va’ a lavorare nella vigna oggi”. (Matteo 21:28)
La Bibbia ci presenta due tipi di figli di Dio. Ricordiamo Caino e Abele, Esaù e Giacobbe, il figlio minore e il figlio maggiore della parabola, i due figli del succitato versetto. La storia ruota sempre intorno a queste due figure contrapposte. C’è chi dice “sì” con le labbra, ma poi non obbedisce a Dio, e c’è chi si rifiuta, ma poi pentitosi, obbedisce.
Ci sono figli che si allontanano per un tempo, ma poi ritornano. E ci sono figli che sono rimasti al proprio posto, ma il loro cuore più lontano di chi si è allontanato col corpo. La vigna è la chiesa. Il padre è Dio il quale ci invita a lavorare.
La chiesa non è il locale di culto fatto di pietre e mattoni. La chiesa di Cristo, unico Capo assoluto, va ben oltre i confini di tetti e pareti fatte da mano d’uomo.
Quali figli grati e riconoscenti, siamo chiamati a “lavorare” affinché il regno di Dio giunga fino agli estremi confini della terra. Un giorno il Signore non chiederà: “Chi ha pigiato più uva?” o “Chi ha prodotto più vino?”
Egli domanderà: “Hai obbedito e servito diligentemente nella mia vigna?” (Matteo 21:31)
M.A.