Come un passero sperduto

Dio è padre degli orfani e difensore delle vedove nella sua santa dimora; a quelli che sono soli Dio dà una famiglia, libera i prigionieri e dà loro prosperità; solo i ribelli risiedono in terra arida. (Salmi 68:5-6)

Il funerale si era da poco concluso e tutti facevano ritorno alle proprie dimore. Accanto a me camminava un giovane, mano nella mano con una ragazza, la sua fidanzata. Negli occhi del giovane si leggevano la tristrezza, il dolore e il peso per quella spiacevole circostanza. Aveva perso il padre quando non era che un ragazzino ed era rimasto solo con sua madre, una credente operosa, ripiena di fede in Cristo e conosciuta per la sua bontà. Ma adesso il Signore l’aveva chiamata con sé. Il giovane, rimasto solo, sembrava un passero sperduto.

Era maggio e la primavera ci inebriava con il profumo dei suoi fiori. Ad un tratto si sentì un forte cinguettio. Era mamma passera che assisteva il suo piccolo nel primo volo. Ciò che avvertivo nel cuore era come un messaggio da parte di Dio, come se Egli dicesse: “Io, come la passare che vedi, proteggerò quell’orfano!”. Il continuo cinguettio della passera giungeva a me come la vode di una madre che dice: “Di al mio figliuolo che non si smarisca. Assicuralo che gli verrà l’aiuto del cielo.”

Tu, non temere, perché io sono con te; non ti smarrire, perché io sono il tuo Dio; io ti fortifico, io ti soccorro, io ti sostengo con la destra della mia giustizia. (Isaia 41:10)

Guardando quei giovani mano nella mano, sentivo confortarmi con amore: “Non preoccuparti, perché Io non li abbandonerò”. Quel giovane era mio genero e come tale sentivo per lui lo stesso affetto che avevo per la ragazza che gli stava accanto, mia figlia. Oggi posso affermare che il Signore ha davvero operato, lo ha aiutato e guidato, dandogli forza, infondendogli coraggio.

Era un passero sperduto, ma Egli gli ha dato il vigore di un’aquila (Isaia 40:31). Quel giovane è oggi un bravo medico, sposo e padre felice, perché il Signore non ci lascia e non ci abbandona.

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