Dalla tragedia al trionfo

Io partii nell’abbondanza, e il SIGNORE mi riconduce spoglia di tutto. Perché chiamarmi Naomi, quando il SIGNORE ha testimoniato contro di me, e l’Onnipotente m’ha resa infelice? (Rut 1:21)

A causa di una carestia, il giudeo Elimelec lasciò Betlemme insieme a sua moglie Naomi e ai loro due figli. Dopo aver attraversato il Giordano soggiornò nel paese di Moab, già maledetto da Dio.

Quella che riteneva una via di scampo dalla carestia, fu l’inizio di una vita costellata di sciagure e priva della benedizione divina. Durante quel periodo, i due figli sposarono donne moabite. In soli dieci anni, Elimelec e i suoi figli morirono, Naomi rimase sola e la vita sembrava non avesse più nulla da offrirle: gli era rimasta soltanto tanta amarezza e rimorsi.

Tuttavia, la notizia che il Signore aveva visitato il Suo popolo, dandogli del pane, la spinse a tornare a Betlemme. Nella Sua misericordia, il Signore usò Naomi per dare in sposa la moabita Rut, la sua fedele nuora, a Boaz, un ebreo pio. Così una donna pagana fu annoverata tra gli antenati del Messia.

Questa storia e d’incoraggiamento e speranza per chi vive momenti di solitudine e abbattimento. Se pensi di aver perso tutto e non vedi più alcuno spiraglio all’orizzonte, la grazia di Dio può ancora mutare la maledizione in benedizione.

Riponi la tua fede in Lui, ritorna a Betlemme. Nella dimora del Signore c’è ancora speranza per te, c’è un ristoro che muta l’amarezza più cupa in beata soddisfazione!

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