Ma tu, quando preghi, entra nella tua cameretta, chiudi la tua porta e prega il Padre tuo nel segreto; e il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà pubblicamente. (Matteo 6:6)
“Signore, come faccio a chiudere la porta? Vi sono tanti rumori fuori!”
– Stabilisci già il silenzio nella tua dimora interiore, ancora piena delle agitazioni di questo mondo. Rendi libera, la tua anima, essa è fatta per i grandi spazi dell’Amore”.
“E’ impossibile, con tutte le preoccupazioni che si susseguono nel mio capo come in un film”!
– Portami questi desideri, queste inquietudini, deponili davanti a me”.
“Ma allora, Signore, che cosa resterà nel mio spirito”?
– “Nulla. Non è della tua pienezza che ho bisogno, ma del tuo vuoto per riempirlo”.
“Signore, sono troppo stanco questa sera; sarei davanti a te come una pietra”.
– “Accetta di rimanere davanti a me in questo stato di impotenza”.
“Sgnore vorrei proprio pregarti ma non ne ho il tempo”.
– “Non dire “vorrei”; ma “io voglio” e troverai abbastanza tempo”.
“Non provo nessuna gioia a trovarmi davanti a te, tu vedi come non sono in grado di fissare i miei pensieri su te”.
– “Tu vorresti pregare come un santo, io voglio che tu preghi come un povero, cioè semplicemente, nella fiducia, nella fede, nell’amore della mia volontà. Agganciandoti a me come chi sta per annegare si aggancia al salvagente. donati a me così come sei e non come vorresti essere”.