Diciamo le cose come stanno

Ora però, indipendentemente dalla legge, è stata manifestata la giustizia di Dio, della quale danno testimonianza la legge e i profeti: vale a dire la giustizia di Dio mediante la fede in Gesù Cristo, per tutti coloro che credono – infatti non c’è distinzione: tutti hanno peccato e sono privi della gloria di Dio – ma sono giustificati gratuitamente per la sua grazia, mediante la redenzione che è in Cristo Gesù. (Romani 3:21-24)

Viviamo in un mondo in cui la parola “peccato” è ormai caduto in disuso. E’ una parola fuori moda, per alcuni forse medievale. Pare che l’unico peccato oggi sia quello di chiamare il peccato, “peccato”. Si cerca di sostituire il termine con “errore”, “debolezza” o “sbaglio”, ma Gesù non è morto per gli errori o per gli sbagli. Gesù è morto per il mio e il tuo peccato.

Ora, viviamo in una società in cui la psicologia afferma che siamo il risultato di fattori ereditari e del contesto nel quale siamo cresciuti. Si dice che l’uomo non sia malvagio, ma semplicemente debole. Egli non è peccatore, ma malato. Pertanto, non si affronta mai seriamente il problema, perché non si arriva mai veramente alla sua radice.

Se pensi che il peccato sia un problema che può essere risolto umanamente, sappi che sei alla ricerca di una cura inutile mentre dovresti piuttosto cercare il perdono di Dio. La vera soluzione è Gesù. Egli è morto per perdonare i tuoi peccati, nessun altro ha un rimedio per te. Cristo è l’unica via di salvezza e guarigione.

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