Un marito bevitore, che la picchiava e la tradiva, rappresentava qualcosa di insopportabile per Kalika, giovane donna di Malawi. Dalla disperazione, una sera prese il suo bimbo appena nato e andò a coricarsi sulla strada ferrata, in attesa che il treno espresso che doveva passare di lì a poco, mettesse un termine alla sua miserevole vita.
Nel momento in cui il rumore del treno si amplifica, ella si ricorda ad un tratto della domanda che le era stata fatta da un predicatore la settimana prima, al mercato: “Dove passerete l’eternità?”
Senza perdere tempo, ella si rotola col bambino fuori dalle rotaie… proprio mentre il treno la sfiora con un rumore agghiacciante di ferraglia. L’ultimo vagone è ancora in vista che essa decide di sapere con ogni urgenza dove passerà l’eternità.
Kalika prende contatto con dei credenti che le spiegano l’Evangelo. Si converte, poi chiede di essere aiutata riguardo a suo marito.
“Resta con lui, amalo, rispondigli con dolcezza. Così potrai essere adoperata da Dio per portarlo a Cristo”.
Similmente voi, mogli, siate sottomesse ai vostri mariti affinché, anche se ve ne sono alcuni che non ubbidiscono alla parola, siano guadagnati senza parola dalla condotta delle loro mogli, quando vedranno la vostra casta condotta accompagnata da timore. Il vostro ornamento non sia quello esteriore: intrecciare i capelli, portare i gioielli d’oro o indossare belle vesti, ma l’essere nascosto nel cuore con un’incorrotta purezza di uno spirito dolce e pacifico, che è di grande valore davanti a Dio. Così infatti si adornavano una volta le sante donne che speravano in Dio, stando sottomesse ai loro mariti, come Sara che ubbidiva ad Abrahamo, chiamandolo signore; di essa voi siete divenute figlie, se fate il bene e non vi lasciate prendere da alcun spavento. Similmente voi, mariti, vivete con le vostre mogli con la comprensione dovuta alla donna, come al vaso più debole, e onoratele perché sono coeredi con voi della grazia della vita, affinché le vostre preghiere non siano impedite. (1 Pietro 3:1-8)
Kalika segue questi consiglia. Poi ella comincia ad uscire di casa la domenica mattina. Temendo di essere tradito, il marito la segue con discrezione fino… alla chiesa. Il pastore parla quel giorno del matrimonio e della gioia che è presente in una famiglia cristiana. Il marito che fino ad allora ha ascoltato la predicazione, interrompe il servizio e corre verso il pulpito: “Mia moglie è qui, voglio vederla”.
Kalika chiede alla sua vicina di tenere il bambino: “Questa volta sto per essere picchiata in chiesa”, dice tra sé. Ma no, suo marito l’abbraccia e scoppia in lacrime: “Perdonami, perdonami!” egli dice.