Giustizia umana, giustizia divina

Egli è la Roccia, l’opera sua è perfetta, poiché tutte le sue vie sono giustizia. È un Dio di fedeltà e senza ingiustizia; egli è giusto e retto. (Deuteronomio 32:4)

Presso la maggior parte dei nostri contemporanei, le leggi e i magistrati che la fanno applicare suscitano, nello stesso tempo, rispetto e timore. Ognuno aspira ad una giustizia libera da ogni pressione, in cui i giudici siano imparziali ed i cittadini, chiunque essi siano, siano trattati in modo identico.

A questo proposito, che cosa dice la Bibbia, parole di Verità, quanto ai nostri rapporti con la giustizia degli uomini?

I magistrati infatti non sono da temere per le opere buone, ma per le malvagie; ora vuoi non temere l’autorità? Fa’ ciò che è bene, e tu riceverai lode da essa, perché il magistrato è ministro di Dio per te nel bene; ma se tu fai il male, temi, perché egli non porta la spada invano; poiché egli è ministro di Dio, un vendicatore con ira contro colui che fa il male. (Romani 13:3-4) 

Però essa tratta anche un problema molto più importante.

Ma ora, indipendentemente dalla legge, è stata manifestata la giustizia di Dio, alla quale rendono testimonianza la legge e i profeti, cioè la giustizia di Dio mediante la fede in Gesù Cristo verso tutti e sopra tutti coloro che credono, perché non c’è distinzione; poiché tutti hanno peccato e sono privi della gloria di Dio, ma sono gratuitamente giustificati per la sua grazia, mediante la redenzione che è in Cristo Gesù. (Romani 3:21-24)

Infatti quando i gentili, che non hanno la legge, fanno per natura le cose della legge, essi, non avendo legge, sono legge a se stessi; questi dimostrano che l’opera della legge è scritta nei loro cuori per la testimonianza che rende la loro coscienza, e perché i loro pensieri si scusano o anche si accusano a vicenda, nel giorno in cui Dio giudicherà i segreti degli uomini per mezzo di Gesù Cristo, secondo il mio evangelo. (Romani 2:14-16)

Ma tu, per la tua durezza ed il cuore impenitente, ti accumuli un tesoro d’ira, per il giorno dell’ira e della manifestazione del giusto giudizio di Dio, che renderà a ciascuno secondo le sue opere: la vita eterna a coloro che cercano gloria, onore e immortalità, perseverando nelle opere di bene; a coloro invece che contendono e non ubbidiscono alla verità, ma ubbidiscono all’ingiustizia, spetta indignazione ed ira. (Romani 2:5-8)

In quel momento così solenne sarà chiusa ogni bocca. Nessuna presunzione d’innocenza, nessuna scappatoia: sarà pronunciata una sentenza giusta e senza appello.

Ma allora, Dio è un giudice inflessibile? Sì, se l’uomo non si pente. Ma chi crede al valore infinito del sangue di Cristo riceve il pieno beneficio di una grazia perfetta da parte di Dio; è considerato giusto di fronte alla sua santità assoluta.

Non sia mai; anzi, sia Dio verace e ogni uomo bugiardo, come sta scritto: «Affinché tu sia giustificato nelle tue parole e vinca quando sei giudicato». (Romani 3:4)

Il Signore Gesù, il Redentore, ha subito al nostro posto il giudizio inflessibile di Dio. Consideriamo seriamente queste dichiarazioni divine e non disprezziamo la bontà di quel Dio che ci spinge al pentimento.

Ovvero disprezzi le ricchezze della sua benignità, della sua pazienza e longanimità, non conoscendo che la bontà di Dio ti spinge al ravvedimento? (Romani 2:4)

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