I pensieri di Dio per me

Oh, quanto mi sono preziosi i tuoi pensieri, o Dio! Quant’è grande il loro insieme! (Salmi 139:17)

Agar era una giovane schiava egiziana, che era stata allevata in mezzo alle idolatrie dell’Egitto e ignorava assolutamente il fatto che degli dèi potessero avere qualche interesse per una persona così insignificante come lei. Forse nell’accampamento di Abrahamo aveva sentito parlare di Dio, ma senza dubbio riteneva che anche Lui non fosse interessato alla sua misera vita.

Quale cura poteva mai avere per lei il Dio del suo signore e della sua signora, visto che era fuggita dal duro trattamento riservatole da Sarah, ed era in pericolo di morire nel pieno del deserto.

Improvvisamente, nella sua disperazione, ella udì la voce dell’Angelo di Dio che le parlava, ed ella Lo definì “il Dio vivente che mi vede”.

Per lei quel pensiero era un’ispirazione e una consolazione, che le permise di ritornare e sottomettersi a Sarah. Ma per molti questo concetto è stato un motivo di timore e di giudizio. Hanno pensato che Dio li spiasse e sono stati riluttanti al pensiero che il Suo occhio li scrutasse.

Questo pensiero, tuttavia, non corrisponde al significato di queste parole ispirate. Esse vogliono indicare che non possiamo vagare in una terra lontana, o fare un passo nel deserto, senza essere notati amorevolmente da Dio nostro Padre, che si prende cura perfino del passero che cade a terra.

S.D.C.

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