I “se” della tentazione

E il tentatore, avvicinatosi, gli disse: «Se tu sei Figlio di Dio, ordina che queste pietre diventino pani». (Matteo 4:3)

Dopo il battesimo, Gesù fu condotto dallo Spirito nel deserto per essere tentato dal diavolo. Approfittando del fatto che digiunasse da quaranta giorni e quaranta notti, credendo forse che Gesù fosse stanco e vulnerabile, satana cercò di sfidare la deità di Cristo, di minare la certezza che Egli aveva a riguardo la Sua identità in Dio.

Essendo venuto sulla terra come uomo, probabilmente Gesù risentì di una stanchezza fisica, ma di sicuro il Suo spirito era ben saldo.

“Se tu sei il Figlio di Dio, dì a queste pietre …” (verso 3); “Se tu sei il Figlio di Dio, gettati giù …” (verso 9); “Se ti prostri davanti a me e mi adori …” (verso 9). Ad ogni “se” del diavolo, Gesù rispose con La Parola di Dio: “Sta scritto …” (versi 4, 7, 10).

Satana conosce la Bibbia, ma ne fa sempre un cattivo uso, la travisa per trarre in inganno quanti non hanno posto il proprio fondamento sulla Parola di Dio o che ancora non ne hanno una profonda conoscenza. Molti ascoltano le bugie che arrivano direttamente dal padre della menzogna, le alimentano con il dubbio e la paura fino a caderci completamenti.

Ecco perché la Parola del Signore è l’arma vincente contro ogni tentazione. Importante è conoscerla nella Sua interezza. Studiamola, meditiamo su di essa, così facendo, non soccomberemo sotto i colpi della tentazione.

S.D.D.

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