Il conforto della preghiera

Non angustiatevi di nulla, ma in ogni cosa fate conoscere le vostre richieste a Dio in preghiere e suppliche, accompagnate da ringraziamenti. (Filippesi 4:6)

Consideravo stanotte mentre svolgevo il mio turno di lavoro, che pregare non significa buttare parole al vento, anzi; da quanto apprendiamo dalle Sacre Scritture, prima che esse sono sulla nostra bocca già sono state udite dall’orecchio del nostro Dio.

Il conforto di ogni credente nell’invocare il nome di Dio, credo personalmente, che non sia soltanto quello della certezza che Egli può cambiare le situazioni, ma soprattutto che Dio è potente da acquietare la sua mente e il suo cuore pur essendo consapevole della propria indegnità.

“Signore, non son degno che tu entri sotto al mio tetto” (Matteo 8:8), così risuonavano le parole del centurione davanti al Maestro Gesù mentre implorava misericordia per il suo servo malato.

Pur consapevoli che il Pare celeste conosce tutte le nostre necessità materiali e spirituali, presentiamoci a Lui in umile dipendenza rendendo note a Lui le nostre richieste, esercitando fede e innalzandolo al di sopra della nostra stessa volontà. Scopriamo che il risultato della nostra preghiera viva e vissuta ci affrancherà da ogni solitudine che si presenterà. Inoltre, ci rinforzerà per lodare Cristo nostro Redentore in ogni avversità.

Dio ti benedica e ti dia vittoria ancora oggi.

S.N.C.

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