La scienza suppone che vi sia stata una progressione affascinante nella formazione dell’universo. Per tappe successive, la materia si sarebbe elaborata divenendo sempre più complessa. Vi sarebbero stati prima gli atomi, poi le molecole, e alla fine le galassie, le stelle e i pianeti.
Allora sarebbe apparsa la vita biologica, e poco dopo la vita mentale, apogeo dell’organizzazione. Questa visione scientifica delle cose può certo essere rimessa in causa. Nondimeno, essa è pressoché in armonia con la prima pagina della Bibbia.
Dio ha fatto i mondi per tappe e con ordine. La creazione è proceduta dal materiale al biologico e dal biologico allo spirituale. E l’uomo è l’apice della creazione; è stato creato a immagine di Dio. Ma la Bibbia non si ferma a questa considerazione. Dopo l’uomo, essa presenta il secondo uomo, l’inviato dal cielo, Gesù Cristo, colui a cui Dio ha dato piena autorità su tutte le cose.
Il primo uomo, tratto dalla terra, è terrestre; il secondo uomo, che è il Signore, è dal cielo. Qual è il terrestre tali sono anche i terrestri; e qual è il celeste, tali saranno anche i celesti. E come abbiamo portato l’immagine del terrestre, porteremo anche l’immagine del celeste. (1 Corinzi 15:47-49)
Capo di una nuova creazione, Cristo non rimane solo. Egli è legato ai credenti che hanno ricevuto la vita di Dio. Con la Chiesa Egli forma l’organismo spirituale, un insieme armonioso, unito dallo Spirito Santo, che ha la vocazione di riflettere la gloria di Dio.
Come infatti il corpo è uno, ma ha molte membra, e tutte le membra di quell’unico corpo, pur essendo molte, formano un solo corpo, così è anche Cristo. (1 Corinzi 12:12)
Alziamo dunque gli occhi verso il cielo, contempliamo i progetti di Dio. Egli desidera unire, come uno sposo e la sua sposa, Gesù glorificato con tutti i credenti, fra non molto anch’essi glorificati della sua stessa gloria. I cieli e la terra passeranno – tutto questo mondo materiale – ma ciò che è invisibile dimorerà in eterno.



