Io sono la porta; se uno entra per me, sarà salvato, entrerà e uscirà, e troverà pastura. Il ladro non viene se non per rubare, ammazzare e distruggere; io sono venuto perché abbiano la vita e l’abbiano in abbondanza. (Giovanni 10:9-10)
Il Signore dichiara di essere la porta attraverso cui si può entrare nell’ovile e giungere alla salvezza. Chiunque vuole può entrarvi e trovare quel riposo, quel rifugio tanto desiderato. L’enfasi è posta su quel condizionale “se”, perché non ci può essere salvezza al di fuori di Cristo, ma se uno sceglie di affidarsi a Lui, certamente sarà salvato.
“Entrare, uscire” sono parole spesso usate nell’Antico Testamento per descrivere il corso abituale della vita o il libero uso di un’abitazione, nell’entrarvi e uscirvi a piacimento, come fa ognuno in casa propria. Gesù si serve di queste medesime espressioni, aggiungendovi “e troverà pastura”, per descrivere le benedizioni che derivano dalla salvezza in Lui, cioè la direzione, la sicurezza, il cibo spirituale, la soddisfazione, la gioia.
Chi è stato ammesso da Cristo nel Suo ovile possiede, come ovvia conseguenza, la salvezza eterna. Una volta entrato, però, ottiene anche la certezza di godere una libertà che nessuno gli potrà mai più togliere. Queste parole descrivono chiaramente la beatitudine di tutti i credenti in Cristo, a disposizione anche per te.



