La tentazione

Gesù, pieno di Spirito Santo, ritornò dal Giordano, e fu condotto dallo Spirito nel deserto per quaranta giorni, dove era tentato dal diavolo. Durante quei giorni non mangiò nulla; e quando furono trascorsi, ebbe fame. Il diavolo gli disse: «Se tu sei Figlio di Dio, di’ a questa pietra che diventi pane». Gesù gli rispose: «Sta scritto: “Non di pane soltanto vivrà l’uomo”». (Luca 4:1-4)

La voce di Dio riguarda a Gesù si era fatta udire al battesimo di Giovanni Battista: Tu sei il mio diletto Figlio; in te mi sono compiaciuto (Luca 3:22)

DSCF1088Perché, dunque, era necessario che Gesù, senza cibo e in un deserto per quaranta giorni, fosse tentato da Satana? Perché doveva mettere in evidenza la sua perfezione di fronte alle tentazioni del nemico e dimostrare a tutti che la Parola di Dio è la sola arma per ottenere la vittoria.

Il primo uomo, Adamo, era caduto per la sua disubbidienza; invece Gesù, Uomo perfetto davanti a Dio e agli uomini, ha trionfato con la Sua ubbidienza. Gesù non cede né agli attacchi dirette né alle insinuazioni mascherata del diavolo: se tu hai fame – insinua il nemico – tutto è a tua disposizione, puoi fare valere la tua potenza divina anche senza ubbidire a Dio.

Sono molto i pensieri che il maligno suggerisce anche a noi e ai quali spesso diamo ascolto. Ma Gesù dipendente e sottomesso al Padre, mostra la Sua saggezza perfetta opponendo la Parola di Dio alle tentazioni del nemico.

Tre volte replica: “Sta scritto”, o “E’ stato detto” (Luca 4:4,8,12). Con umiltà, come Figlio dell’uomo, uso soltanto l’arma della Bibbia per costringere il nemico alla fuga. Una volta che la Sua perfezione è pienamente manifestata, Gesù entra nel Suo ministero pubblico in favore degli uomini.

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