E perché io non avessi a insuperbire per l’eccellenza delle rivelazioni, mi è stata messa una spina nella carne, un angelo di Satana, per schiaffeggiarmi affinché io non insuperbisca. (2 Corinzi 12:7)
Stamattina ti sembrerà paradossale quello che sto per dirti, ma credo che per Paolo è stato un regalo singolare l’aver ricevuto nella carne una scheggia tormentosa. Infatti, questo regalo aveva un santo incarico di ricordare all’apostolo che egli era un uomo debole.
Qualunque fosse la sua sofferenza, essa contribuì molto per la sua santificazione, così da fargli scrivere: “Perciò molto volentieri mi vanterò piuttosto delle mie debolezze, affinché la potenza di Cristo riposi su di me” (2 Corinzi 12:9).
Oggi ti dico, se sappiamo riconoscerlo, le prove possono, essere la causa della nostra gioia. Esperienze dolorose possono provocare dolori nella carne, e perciò la prima nostra reazione sarà quella di evitarle. Ma se accettiamo tutto dalla benigna mano di Dio, presto faremo l’esperienza che ci sono di benedizione.
Ricorda, le spine sono unite alle rose della grazia. Qualcuno ha esclamato: “O Dio, ti ringrazio mille volte per le rose e mai una volta per le spine”.
Quando fai l’esperienza delle prove, accettale come mandate dal Padre. Pensa che le rose più belle si trovano tra le spine più appuntite. Dio può intrecciare le spine della vita per farne una corona di gloria.
S.D.