L’esperienza della sofferenza

Distruggerà per sempre la morte; il Signore, l’Eterno asciugherà le lacrime da ogni viso, toglierà via da tutta la terra il vituperio del suo popolo, perché l’Eterno ha parlato. (Isaia 25:8)

Noi tutti, un giorno o l’altro, passiamo per la sofferenza, fisica o morale. Alle volte incontriamo incomprensione, solitudine, e possiamo anche essere respinti. Ma che dire del dolore di vedere soffrire quelli che amiamo?

Una persona diceva: “E Dio, dov’era in quel momento? La sua domanda denotava tristezza e anche provocazione. Solo la fede nel Signore dà una vera risposta alla sofferenza. In Gesù Cristo, Dio ci raggiunge nel profondo della nostra esistenza, nel colmo delle nostre sofferenze, con le sue proprie sofferenze e la sua morte.

Un credente ha scritto: “Dio non è venuto per sopprimere la sofferenza; non è venuto a spiegarla. E’ venuto a riempirla della sua presenza”. (Paul Claudel)

Noi troviamo quiete soltanto quando, mediante la fede, veniamo alla croce di Cristo. Essa è la prova più grande dell’amore del Figlio di Dio, che ha accettato di morire per salvarci dalla morte eterna, cioè dalla separazione da Dio. La risurrezione di Gesù Cristo è la prova della vittoria finale della vita sulla morte, dell’amore sull’odio, del bene sul male.

Il credente non spiega la sofferenza; la attraversa col Signore. La Sua presenza cambia tutto. Sperimentando la sofferenza, il credente impara ad amare di più, a essere più misericordioso, a capire chi soffre. E impara a testimoniare della compassione del suo Signore.

Perciò anche quelli che soffrono secondo la volontà di Dio, raccomandino a lui le proprie anime, come al fedele Creatore, facendo il bene. (1 Pietro 4:19)

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