Nulla di nascosto

E non vi è alcuna creatura nascosta davanti a lui, ma tutte le cose sono nude e scoperte agli occhi di colui al quale dobbiamo rendere conto. (Ebrei 4:13)

Nessuno di noi sopporterebbe che coloro che lo attorniano conoscessero esattamente tutto ciò che egli ha fatto, detto o pensato; per esempio da otto giorni a questa parte, o anche solamente ieri, o forse da una mezz’ora. Che vergogna se tutti i nostri miseri segreti fossero così rivelati e messi in mostra!

Ora tutto, tutto ciò che noi pensiamo, ciò che noi esprimiamo o facciamo, è conosciuto da Colui il cui apprezzamento dovrebbe importarci molto più di quello dei nostri parenti e dei nostri simili. Ed un giorno, bisognerà rendere contro di ogni dettaglio dell’esistenza che Dio ci avrà concessa.

Questa perfetta conoscenza che Dio possiede circa tutte le cose, riempiva di perplessità l’autore del Salmo 39.

Tu mi hai investigato, o Eterno, e mi conosci. Tu sai quando mi siedo e quando mi alzo, tu intendi il mio pensiero da lontano. Tu esamini accuratamente il mio cammino e il mio riposo e conosci a fondo tutte le mie vie. Poiché prima ancora che la parola sia sulla mia bocca tu, o Eterno, la conosci appieno. Tu mi cingi di dietro e davanti e metti la tua mano su di me. La tua conoscenza è troppo sublime per me, talmente alta che non posso raggiungerla. Dove potrei andare lontano dal tuo Spirito, o dove potrei fuggire lontano dalla tua presenza? Se salgo in cielo, tu sei là; se stendo il mio letto nello Sceol, ecco, tu sei anche là. Se prendo le ali dell’alba e vado a dimorare all’estremità del mare, anche là la tua mano mi guiderà e la tua destra mi afferrerà. Se dico: «Certo le tenebre mi nasconderanno», persino la notte diventerà luce intorno a me; le tenebre stesse non possono nasconderti nulla, anzi la notte risplende come il giorno; le tenebre e la luce sono uguali per te.  (Salmo 139:1-12)

Eppure questa inquietudine può cambiarsi in una gioia senza pari. Questo avviene quando, cosciente del proprio peccato, l’uomo lo riconosce e lo confessa pienamente davanti a Dio. Si trova dunque d’accordo con Lui, prende il posto che gli compete. A colui che è così contrito Dio si rivela come l’Iddio di grazia e di perdono, l’Iddio Salvatore. Allora il credente può esclamare:

Investigami, o Dio, e conosci il mio cuore; provami e conosci i miei pensieri; e vedi se vi è in me alcuna via iniqua, e guidami per la via eterna. (Salmi 139:23-24)

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